Per i Comitati Civici e l'associazione Vivo Civile l'impianto di viale del Fante non è in grado di accogliere le diecimila persone previste per i concerti di Mika e dei Negramaro. E intanto non si fermano le proteste delle società sportive, che temono per le sorti del prato e delle piste
Stadio delle Palme, associazioni presentano esposto «Decisione arbitraria, sicurezza del pubblico a rischio»
I Comitati Civici e l’associazione Vivo Civile hanno presentato un esposto in Procura contro i concerti di Mika e dei Negramaro allo Stadio delle Palme. Un’assegnazione che ha creato un certo marasma anche all’interno dell’amministrazione comunale, con la dirigente Fernanda Ferreri accusata di aver interpretato in maniera troppo elastica il regolamento dell’impianto e il Comune che in un primo momento sembrava propenso a cercare un’altra location, il Velodromo su tutte, salvo poi tornare sui propri passi. Anche il Segretario Generale Fabrizio Dall’Acqua ha messo per iscritto le sue perplessità in una nota ufficiale indirizzata agli uffici e al sindaco, chiedendo di verificare «la coerenza della procedura seguita con la vigente normativa, legislativa e regolamentare, a piena garanzia della legittimità dell’azione amministrativa del Comune di Palermo. Eventuali responsabilità – avverte il Segretario – sono da ascrivere esclusivamente alla funzione dirigenziale».
Per Ferreri però è tutto in regola: «La realizzazione di concerti o altri eventi all’interno dello Stadio non è attività in contrasto con il regolamento che si occupa di regolare l’attività sportiva all’interno dell’impianto. E’ anche da rilevare che il regolamento dello Stadio, oltre ad essere obsoleto, è superato dalla normativa vigente. Le riforme hanno gradualmente eliminato ogni margine gestionale in capo agli organi politici, stabilendo, nei casi concreti, piena autonomia alle funzioni dirigenziali». Non è così per Filippo Occhipinti, Gaspare Lo Nigro e Giovanni Moncada dei Comitati Civici e per Marcello Robotti di Vivo Civile, che hanno deciso di rivolgersi ai magistrati per bloccare «non i concerti in sé e per sé, anzi, ce ne vorrebbe uno al giorno, ma la scelta del luogo, assolutamente inidoneo per manifestazioni del genere».
«Se oggi Palermo non ha spazi adatti ai concerti è perchè in quattro anni di sindacatura non si é fatto niente – attacca Occhipinti -. Se è vero che bastavano poche migliaia di euro per rimettere a nuovo la tribuna dello Stadio delle Palme, come si evince dai bassissimi canoni di affitto concessi agli organizzatori, perchè non si è fatto prima? Lo stesso discorso vale anche per il Velodromo, vincolato per anni all’attesa di una risposta da parte di Zamparini. Prima di presentare l’esposto – prosegue il consigliere comunale – abbiamo cercato di convincere la dirigente che il regolamento vieta espressamente di organizzare manifestazioni diverse da quelle sportive. Ma nella sua risposta c’è tutta la sua intransigenza. Lei dice che gli impianti non possono essere gestiti dalla politica. Ma allora il Consiglio comunale che ruolo ha? Una dirigente non può scavalcare l’amministrazione. L’impianto è di tutti, a partire dalle società sportive. Sarà vero – conclude – che il regolamento è obsoleto, e infatti all’ordine del giorno dell’aula c’è una modifica per organizzare eventi in via eccezionale, ma la legge non abolisce la norma comunale».
Per Robotti «la cosa più grave è che questa amministrazione si è spesa, non so con quale successo, per contrastare la movida selvaggia e poi permette che si facciano due concerti a settanta metri dall’ospedale di Villa Sofia. È un atteggiamento incoerente. Per non parlare della sicurezza: non si può permettere a un dirigente di trattare la cosa pubblica come una cosa personale». Anche Moncada e i rappresentanti delle associazioni sportive presenti alla conferenza stampa rilanciano il tema della sicurezza: «La struttura è precaria, avrebbe bisogno di una profonda manutenzione e non può accogliere diecimila persone più quelle che tenteranno di scavalcare le transenne trattandosi di un impianto all’aperto». Lo stesso problema, questo va detto, si sarebbe posto per le location alternative proposte agli organizzatori ma «da parte loro c’è stata una chiusura totale – sostiene l’esponente di Vivo Civile -. Non hanno gradito né il Velodromo, anch’esso bisognoso di lavori di manutenzione, né il Castello a mare e il Foro Italico perchè sprovvisti di tribuna». Il presidente regionale della Fidal Gaspare Polizzi ha annunciato l’intenzione di indire «una manifestazione di protesta contro questa amministrazione. In questi anni è stata fatta una manutenzione sbagliata senza mai interpellarci. Non è un problema personale con la dottoressa Ferreri ma di principio. Lo Stadio delle Palme – conclude – non è un giardino pubblico».