Il 9 settembre 2018 in via dell'Uva scoppiò una rissa finita con un colpo di fucile. Un giovane adranita, all'epoca ventunenne, venne raggiunto all'addome e la sua colonna vertebrale rimase danneggiata. Gli investigatori continuano a fare chiarezza su quella sera
Spari a Biancavilla, arrestato chi nascose l’Ak47 Il kalashnikov usato dopo un incidente stradale
Fanno ancora rumore gli spari esplosi il 9 settembre 2018 in via dell’Uva, tra le case popolari di Biancavilla. Stavolta per l’arresto di Vito Marino, vent’anni, accusato di avere partecipato alla rissa e di avere nascosto il kalashnikov usato quella sera per sparare a Davide Galati Massaro. Marino è stato trasferito nel carcere di piazza Lanza.
Per comprendere il ruolo che gli inquirenti gli attribuiscono bisogna riportare la memoria a un anno fa. È sera e ad Adrano si verifica un lieve incidente stradale: una moto su cui viaggiavano due giovani adraniti si scontra con un’automobile a bordo della quale si trovava un biancavillese, cioè Riccardo Pelleriti. Nasce una lite, l’automobilista scappa e viene inseguito fino a casa, in via dell’Uva.
A quel punto la lite si trasforma in una vera e propria rissa che coinvolge diverse persone. Cinque sono quelle finora individuate dalle forze dell’ordine. Riccardo Pelleriti, adesso 24enne, spara con il kalashnikov contro Davide Galati Massaro, di Adrano. Il colpo gli causa una frattura al bacino e una lesione alla colonna vertebrale. Il fucile, però, sparisce quasi subito. L’AK47 viene ritrovato in un terreno abbandonato in quella strada: ha il colpo in canna, un dentro un caricatore con sei cartucce calibro 7,62, e vengono rinvenute altre cinque cartucce dello stesso calibro.
Il ruolo di Marino sarebbe stato quello di fare sparire l’arma da guerra. Adesso, un anno dopo i fatti, è finito in carcere anche lui.