Sostare, parcheggi residenti tra i più cari d’Italia L’azienda: «I catanesi sono contenti di pagare»

Per il pass residenti, che agevola il parcheggio sulle strisce blu vicino a casa, i catanesi pagano al mese più di quanto i fiorentini spendono in due anni. I 192 euro chiesti da SoStare – 16 euro ogni mensilità – sono il contributo più elevato che MeridioNews rileva tra le maggiori città italiane. Primato che potrebbe essere rafforzato se i rincari proposti nel nuovo contratto, che ha lo sta bene dell’amministrazione Bianco, saranno approvati dal consiglio comunale che finora, invece, ha fatto ostruzionismo. «L’intenzione è portare il costo del contrassegno per i residenti a 18 euro mensili (216 annuali, ndr)», rivela l’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando.

Aumentare le tariffe di sosta sulle strisce blu «è solo un adeguamento, basato sui dati Istat relativi alle altre grandi città». Ma le stime sulle quali l’assessore comunale sosteneva la ragione dei rincari, il giorno dopo il primo rinvio in consiglio dell’approvazione del nuovo contratto SoStare, non trovano riscontro, anzi. Catania, per numero di abitanti, è decima in Italia. E i prezzi annuali della sosta per i residenti nelle nove città che la precedono, comunicati dalle rispettive aziende che gestiscono il servizio, sono i seguenti: Palermo e Napoli, 10 euro; Genova, 25 euro; Bari, 30 euro; Firenze, 30 euro ogni 4 anni. A Bologna (zona semicentrale), Roma e Milano il pass è gratuito. Mentre a Torino, dove i parcheggi per i residenti sono tra i più cari, il contrassegno non supera i 45 euro: i catanesi pagano un costo quattro volte superiore. In alcune città, inoltre, le agevolazioni per i residenti si estendono anche a chi ha solo il domicilio nelle zone a strisce blu.

Bari e Genova, inoltre, attuano una politica diversa nel caso in cui la stessa persona – o la stessa famiglia – richieda il permesso parcheggio per due auto: in questo caso il prezzo annuo complessivo a Bari arriva a 330 euro e, a Genova, a 300. A Catania, invece, il permesso non può essere richiesto per più di un’auto per nucleo familiare. 

Informato di questo prezzario, Girlando non commenta gli squilibri ma spiega «che le tariffe sono di
competenza di SoStare». La versione che la partecipata comunale dà a MeridioNews è uguale e opposta: «I prezzi li ha sempre stabiliti l’amministrazione nel contratto di servizio. Noi siamo dei semplici esecutori», dice il responsabile commerciale Gaetano Garufo. Che messo anche lui a conoscenza della politica dei costi nelle altre città, commenta: «Non capisco perché i catanesi dovrebbero lamentarsi. Anzi, in passato era stato proposto l’aumento a 22 euro ma non è stato approvato». E assicura, invece, che il servizio di sosta a pagamento è apprezzato, soprattutto quello per i residenti: «Sono contenti di pagare, soprattutto gli anziani». E aggiunge: «Ci ringraziano, perché senza le strisce blu non trovavano mai posto».

Il contratto che regolamenta i rapporti tra il Comune di Catania e SoStare è molto dibattuto in consiglio comunale. La discussione è stata aperta a gennaio ma, più volte, è stata bloccata per il numero di emendamenti di modifica presentati dai consiglieri o per l’assenza del numero legale in aula. E nelle occasioni in cui i punti sono stati trattati non sono mancati toni accesi, da parte degli esponenti del senato cittadino, nell’obiettare a diversi punti contenuti nel documento. Che tra l’altro prevede pure l’incremento del prezzo della sosta oraria da 75 a 90 centesimi. Un costo, questo, che manterrebbe invece Catania tra le città col rapporto tempo-costo del parcheggio tra i più contenuti d’Italia. 


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