Piano piano i dirigenti di questo partito cominciano a credere in se stessi e a pensare che non c'e' solo il passato, ma anche il presente
Socialisti Siciliani: domani convegno a Lascari
PIANO PIANO I DIRIGENTI DI QUESTO PARTITO COMINCIANO A CREDERE IN SE STESSI E A PENSARE CHE NON C’E’ SOLO IL PASSATO, MA ANCHE IL PRESENTE
Partito Socialista dei Siciliani: già cominciamo a ragionale. Il convegno di domani – non tanto per gli argomenti un po’ triti – quanto per le presenze comincia timidamente ad agganciare la rinascita di questa fondamentale forza politica alla realtà della nostra Isola.
Certo, ancora di strada bisogna farne. Leggendo il comunicato diramato sai Socialisti c’è ancora un misto di senso della nostalgia e di mito ‘foscoliano’ del ‘Sepolcri’ socialisti. Ma, lo ripetiamo, già è un passo avanti che nel convegno di domani, domenica 20 ottobre, a Lascari (appuntamento alle 10,00 presso gli spazi socio-culturali Ospedaletto, in via Salinelle 33), dedicato allidentità socialista ed al valore dellimpegno civile e politico nella storia passata del movimento operaio e contadino, non si parli solo di morti.
“Il simposio – leggiamo nel comunicato che ha come tema ‘Essere socialisti. La storia di ieri e limpegno di oggi per rivalutare la questione siciliana’ – sarà aperto dalla relazione introduttiva dellex dirigente sindacale e già Sindaco di Longi, Gaetano Zingales”.
“I lavori – e qui purtroppo ci risiamo – saranno prevalentemente incentrati sul ricordo dellimpegno politico e civile di alcune figure storiche del Partito Socialista. Antonio Matasso, docente universitario e presidente della Fondazione socialista antimafia ‘Carmelo Battaglia’, terrà una relazione sul presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, primo socialista eletto al Quirinale”.
Questa, detto tra noi, se la potevano risparmiare. D’accordo, Saragat, alla fine degli anni ’40 del secolo passato, sapeva tutto di Stalin e dei genocidi che perpetrava nell’ ‘Impero Russo’. Ma questo, se proprio la dobbiamo dire tutta, non ci è mai sembrata una buona scusa per ‘americanizzare’ una parte delle tradizione socialista italiana.
Detto questo, è ora che i socialisti siciliani facciano sentire la propria voce sui disastri della Sicilia di oggi. Ovvero sulle macerie che il Governo di Rosario Crocetta, Giuseppe Lumia e Confindustria Sicilia si lasciano ogni giorno alle spalle, sulla pelle dei siciliani.
Invece, domani, ci sarà la solita lezione di storia di Fabio Cannizzaro, docente nelle scuole superiori e direttore direttore dellIstituto di Cultura Politica xQS, che interverrà sulla figura ed il ruolo di Riccardo Lombardi. Tema affascinante. Ma passato.
Nulla da dire, ma da Cannizzaro e compagni vorremmo conoscere cosa pensano dell’acqua che in Sicilia è ancora nella mani dei privati; o della gestione dei rifiuti con le discariche controllate da Confindustria Sicilia. O, ancora della crisi finanziaria, dei personaggi del gruppo Aspen che oggi controllano l’Italia. O della disoccupazione. Insomma, su tutto quello che succede oggi.
Invece, domani, a Lascari, come leggiamo nel comunicato, “altri due interventi, di Luciano Luciani, presidente dellIstituto regionale siciliano ‘Fernando Santi’, e di Francesco Dolce, ex vice sindaco di Cefalù, contribuiranno a fare luce rispettivamente sullattualità del pensiero politico di Fernando Santi ed il ruolo di Pietro Nenni nella storia del Partito Socialista Italiano” (almeno questo: Nenni non è Saragat).
“Concluderà i lavori del convegno Antonio Matasso, in rappresentanza del coordinamento regionale del Partito Socialista dei Siciliani (PSdS). Parteciperanno allincontro anche lex ministro Salvo Andò e gli ex parlamentari Turi Lombardo e Francesco Barbalace. Modererà gli interventi ed il dibattito Caterina Provenza”.
La presenza di queste tre ex parlamentari è un buon segnale. Speriamo bene.