I partecipanti al sit-in chiedono che «non venga criminalizzato l'attivismo politico con misure sproporzionate o, come nel caso di Casarini, equiparato a criminalità organizzata o comune», si legge in una nota diffusa oggi
Sit-in per Luca Casarini davanti al tribunale Sostegno all’attivista: già raccolte 400 firme
Un nutrito gruppo di persone si è dato appuntamento questa mattina per un sit-in che si è svolto davanti al tribunale di Palermo, per manifestare la propria solidarietà all’attivista Luca Casarini che sconta tre mesi ai domiciliari con divieto assoluto di comunicazione all’esterno per aver, nel 2003, occupato un immobile sfitto da anni attuando un progetto di auto-recupero. Sono già oltre 400 le firme raccolte a sostegno di Casarini per il quale il Tribunale di Venezia ha respinto la richiesta per l’affidamento ai servizi sociali. Molte di queste firme sono state apposte oggi, su uno striscione lungo sei metri.
I partecipanti al sit-in chiedono che «non venga criminalizzato l’attivismo politico con misure sproporzionate o, come nel caso di Casarini, equiparato a criminalità organizzata o comune», si legge in una nota diffusa oggi. Inoltre l’appello dei manifestanti è volto a sensibilizzare l’opinione pubblica «affinché il tribunale di sorveglianza di Palermo accolga la richiesta di sospensione del provvedimento restrittivo» che vieta a Casarini la possibilità di ogni comunicazione con l’esterno e con i mezzi di informazione. «Un bavaglio inaccettabile», dicono i promotori dell’iniziativa.
Tante le personalità del mondo della cultura, dell’università e della politica che hanno manifestato il proprio sostegno a Casarini che dal 2012 vive e lavora nel capoluogo siciliano. Intanto continua la raccolta delle adesioni sulla pagina Facebook L’attivismo politico non è criminale. Appello per Luca Casarini.