Siracusa, l’inno degli alunni per Renzi: “Una pagina indegna, offensiva per i bambini”

Lo spettacolo della politica ieri ha dato il peggio di sé.  Ha suscitato non poca indignazione  la scena vista alla scuola elementare Raiti di Siracusa, dove i bambini, per dare il benvenuto a Matteo Renzi, sono stati ammaestrati ‘come soldatini’ per cantare una canzoncina agriografica in onore del Premier.

“Facciamo un salto/ Battiam le mani/ Ti salutiamo tutti insieme/ Presidente Renzi/ Muoviam la testa/ Facciamo festa/ A braccia aperte ti diciamo “benvenuto al Raiti’ recita  un verso  della canzoncina.

Una scena da brividi. Commentata sui social network con frasi del tipo “atmosfera da uomo della Provvidenza” o “i pupi siciliani  inneggiano a Renzi”.

Non a caso le voci di critica, oltre che dai social network   si sono  levate pure dal Partito democratico : “La canzone dei bambini per Renzi è una pagina indegna- dice la deputata lettiana Anna Ascani-  Il dirigente scolastico spieghi. Trovo che l’episodio della canzone cantata a Renzi a Siracusa sia sconcertante ed offensivo verso i bambini e le loro famiglie, verso la Costituzione e, suo malgrado, verso il presidente del Consiglio. La scuola è un luogo sacro, lo spazio di tutti, dedicato all’educazione e alla lotta alle diseguaglianze. Non può diventare, anche se per spirito di folklore e in buona fede, la versione ridicola di una propaganda completamente priva di senso, a prescindere dalla maggioranza politica incaricata del governo, tanto più sulla pelle dei bambini”.

L’attacco più esemplificativo  è arrivato da Beppe Grillo: “La scena del venditore di pentole che incontra i bambini delle elementari Raiti di Siracusa che lo ricevono allineati e addestrati con un coretto di benvenuto per concludere con ‘Matteo! Matteo! Matteo!’ ricorda, in peggio e in grottesco, gli incontri di Mussolini con i Figli della Lupa”, scrive l’ex comico sul suo blog.

Inconsistente la replica di Angela Cucinotta, dirigente della scuola che, addirittura,  parla di spontaneità: “Cosa rispondo a Grillo? Sostanzialmente nulla. Ciascuno è liberissimo di pensarla come vuole. Forse però ha dimostrato di conoscere poco i bambini, i ragazzi e la loro spontaneità, quella dei nostri alunni in modo particolare…”.

Cosa c’entra la spontaneità degli alunni con un inno a Matteo Renzi? Gli insegnanti, forse, dovrebbe ricordarsi che la scuola non può essere un luogo di propaganda politica e che i bambini non ne possono essere strumento.

 

 

Redazione

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