Sicilia, tagli alla Cassa integrazione. La Cisl siciliana non esclude licenziamenti

AI DANNI DEL GOVERNO CROCETTA SI AGGIUNGONO I DANNI DEL GOVERNO NAZIONALE LETTA-ALFANO-BILDERBERG SEMPRE PIU’ ‘INGINOCCHIATO’ AI VOLERI DI UN’UNIONE EUROPEA DI ‘BANDITI’. LA DENUNCIA DI GIORGIO TESSITORE, DELLA CISL SICILIANA

Il Governo regionale di Rosario Crocetta è un disastro. Ma anche il Governo nazionale Letta-Alfano-Bilderberg non scherza. Il primo ha regalato alla Sicilia una Finanziaria falsa. Roma, invece, ha tagliato in modo ‘selvaggio’ i fondi destinati alla Cassa integrazione. 

Il numeri li fornisce un comunicato della Cisl siciliana.
“Con decreto ministeriale del 22 gennaio – ricorda Giorgio Tessitore, segretario regionale della Cisl – il Governo nazionale ha assegnato alla Sicilia, per tutto il 2014, per ammortizzatori in deroga, appena 19.707.710 euro, a fronte di un fabbisogno stimabile in circa 200 milioni”.

Insomma, 20 milioni di euro al posto di 200 milioni. In compenso paghiamo un sacco di soldi all’Unione europea per il Fiscal Compact, per il Mes, per la Polizia europea ‘segreta’ e via continuando.

A conti fatti, spiga Tessitore, per la Cassa integrazione in Sicilia sono disponibili soltanto 60 milioni: “Troppo poco – afferma il segretario della Cisl – per il sostegno al reddito di una platea di oltre 20 mila lavoratori, molti dei quali dipendenti da imprese in crisi che, non potendo disporre di uno strumento come la Cig in deroga, finirebbero irrimediabilmente per licenziare”.

“In più occasioni, come Cisl e anche con Cgil e Uil, abbiamo chiesto al presidente della Regione – riporta una nota – l’impegno a reperire, tra fondi regionali, nazionali e comunitari, almeno 100 milioni di euro da aggiungere alla quota del finanziamento nazionale”.
“Una strada che negli anni diverse Regioni hanno battuto, d’intesa con le parti sociali. Purtroppo – continua Tessitore – nessun cenno di concreta risposta, oltre alla semplice condivisione verbale espressa ai tavoli, è fin qui arrivata”.

A quanto pare il Governo regionale preferisce attendere l’emanazione di nuove norme nazionali. Tali norme, se non corrette, avvertono i sindacati, potrebbero escludere dalla platea dei tutelati molte tipologie di datori di lavoro e di lavoratori.

Riassumendo: nel 2014, in Sicilia, saranno poche le aziende in crisi che potranno usufruire della Cassa integrazione. Questo grazie, soprattutto, a un’Unione europea di affaristi e ladri dalla quale non riusciamo ad uscire. Un’Unione europea che continua a rapinare e impoverire il nostro Paese.

Redazione

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