QUESTO ARTICOLO E’ STATO PUBBLICATO UNA DECINA DI GIORNI FA DAL QUOTIDIANO ON LINE “LA VOCE DI NEW YORK”. LO PUBBLICHIAMO ANCHE SUL NOSTRO GIORNALE PERCHE’ CI SEMBRA ATTUALE
di Giulio Ambrosetti
Negli Stati Uniti dAmerica – stando a quello che si vede nei film, sulla rete e in tv – non è un tabù realizzare edifici in riva al mare. Ci sono città costruite lungo le coste. E sono belle. Realizzate con gusto e nel rispetto dellambiente. Ma non sappiamo se, al di fuori delle aree urbane, i cittadini americani possano fare quello che gli passa per la testa: per esempio costruire abusivamente abitazioni o intere lottizzazioni. La cosa ci sembra molto difficile, perché, dalle vostre parti, la Legge è una cosa seria.
La stessa cosa non possiamo dire dellItalia e, in particolare, della Sicilia. Dove le leggi esistono, ma spesso vengono ignorate e aggirate. Pensate: nel lontano 1976 il Parlamento siciliano (la Sicilia, questo lo ricordiamo sempre ai nostri lettori americani, è una Regione a Statuto autonomo: un po come uno dei vostri Stati) ha approvato una legge che sancisce linedificabilità assoluta entro i 150 metri dalla battigia, cioè dalla riva del mare. Ebbene, se venite in Sicilia vi accorgerete che interi tratti di costa sono stati cementificati in barba a questa legge!
Forse il caso più clamoroso – ma non è il solo – è quello di Triscina, una località marittima a due passi da Selinunte, dove si snoda il Parco archeologico più esteso dEuropa. Siamo nella provincia di Trapani, dove labusivismo edilizio è la regola. Ma la stessa cosa vale per lAgrigentino, il Siracusano, il Messinese, il Ragusano, il Catanese, il Palermitano.
Vada sé che tutte le abitazioni realizzate lungo le coste siciliane successivamente al 1976 sono da considerare fuori legge. E quindi andrebbero abbattute. Invece, tranne rarissime eccezioni, sono tutte fuori legge, ma sono in piedi. Abusive, fuori legge, ma ancora al loro posto.
Di più: non solo sono in piedi, ma spesso hanno gli scarichi – cioè le fogne – prive di depuratori: fogne che scaricano direttamente in mare. Ai lettori americani quello che scriviamo può sembrare una follia. Allora vi diciamo di più: a San Leone, in provincia di Agrigento, il depuratore è bloccato da ventanni o giù di lì. E da tre anni il mare è inquinato e, nuotando, non è infrequente imbattersi in topi e scarafaggi. Il tutto sotto gli occhi distratti delle autorità.
Detto questo, ora vi raccontiamo che cosa è capace di fare la mafia: la mafia vera, però, non quella oleografica: la mafia dei colletti bianchi: la mafia che arriva fino ai santuari del potere. A tutti i livelli.
Dovete sapere che, dalla fine degli anni 80 del secolo passato ad oggi pezzi importanti delle coste siciliane sono state cementificate. In alcuni casi parliamo di villaggi abusivi. In parte abitati destate e in parte abitati in tutte le stagioni. Si tratta di manufatti che, attualmente, valgono poco. Appunto perché sono abusivi. Immaginate cosa succederebbe se, con una legge, queste abitazioni venissero sanate, cioè dichiarate legali. Il loro valore – trattandosi di insediamenti lungo tratti di litorale della Sicilia – aumenterebbe di molto.
Immaginate cosa succederebbe, poi, se non solo le abitazioni oggi abusive venissero dichiarate legali, ma se anche nel tratto di costa, una volta dichiarato urbanizzato, si potesse costruire ulteriormente. Si aprirebbe la corsa a una speculazione spaventosa lungo le coste della Sicilia.
Dovete sapere che, dal 2001 ad oggi, politica e mafia stanno provando in tutti i modi a far approvare dal Parlamento della Sicilia – che si chiama Assemblea regionale siciliana – una legge per sanare le abitazioni costruite lungo le coste per consentire altre cementificazioni (leggere speculazioni). Anche questanno il Governo regionale di Rosario Crocetta – quello della Rivoluzione e dellAntimafia delle chiacchiere – aveva inserito nella manovra di Bilancio 2014 una sanatoria edilizia. Mossa che è stata intercettata dai deputati regionali del Movimento 5 Stelle ed è stata bloccata. Simpatico Crocetta, no? E il presidente della Regione siciliana che si muove con la scorta, dice di fare antimafia e poi propone sanatorie edilizie!
Oggi è arrivata una novità. A quanto si racconta, un signore di Milazzo – grande centro della provincia di Messina – avrebbe presentato un ricorso al Consiglio di giustizia amministrativo, che in Sicilia è lequivalente del Consiglio di Stato che cè a Roma. Attenzione a quello che leggerete adesso. Stando a quello che abbiamo letto sul Quotidiano di Sicilia, ci sarebbe un pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativa – la più alta magistratura amministrativa della Sicilia – che, di fatto, aprirebbe la strada a una sanatoria edilizia.
A quanto ci è dato di capire, se su una abitazione o su una lottizzazione fuori legge lamministrazione comunale competente si è pronunciata favorevolmente, violando la legge regionale, invece di perseguire gli amministratori comunali che si sono macchiati di questo reato si dà la possibilità a chi ha costruito abusivamente di sanare, cioè di legalizzare le abitazioni che ha realizzato fuori legge!
Ovviamente, non sappiamo se ciò risponde al vero, ma facciamo una semplice considerazione: se così fosse, saremmo davanti a una magistratura amministrativa che consentirebbe a chi ha violato la legge costruendo abusivamente – per esempio, lungo le coste della Sicilia – di godersi la sua bella casa abusiva e magari di vendersela guadagnando un sacco di soldi. L’augurio è che ciò non sia consentito, almeno lungo le coste.
Supponiamo che la mafia catanese negli anni 80 e negli anni 90 abbia investito cementificando chilometri di coste catanesi e siracusane. Se ci sarà una sanatoria tali abitazioni abusive – vere e proprie lottizzazioni abusive – acquisteranno grande valore. Sarà così? Speriamo di no.
Per capirci: stiamo parlando della Sicilia. Della Sicilia che ha il 20 per cento e forse più del proprio territorio vincolato con Parchi e Riserve naturali. Stiamo parlando delle coste della Sicilia. E tutti sappiamo che una parte di queste costruzioni abusive è stata realizzata in minima parte nelle aree protette e in massima parte lungo le coste.
Tutto questo mentre siamo tutti impegnati a fare antimafia, a manifestare per i magistrati che sono in prima fila nella lotta alla mafia, eccetera eccetera.
Paolo Borsellino diceva: la mafia e lo Stato sono due poteri. E due poteri o si combattono tra di loro o si alleano. Secondo voi, se questa storia della sanatoria edilizia è vera, in Sicilia due poteri si stanno combattendo o si stanno alleando?
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