«Sì» al Piano triennale delle opere pubbliche Isole ecologiche e un nuovo forno crematorio

E’ stato approvato il Piano Triennale delle Opere Pubbliche, uno dei documenti propedeutici al bilancio di previsione che ogni anno il Consiglio comunale è obbligato a discutere per legge anche se molti cantieri di solito restano sulla carta. Le opere sono più di 700 per una spesa complessiva di quasi 4 miliardi. Per l’anno in corso, ormai agli sgoccioli, è previsto un centinaio di interventi da 228 milioni di euro.

L’aula ha apportato diverse modifiche grazie agli emendamenti. Una delle principali novità sono le isole ecologiche fisse, introdotte da un emendamento dei democratici Salvo Alotta e Antonella Monastra. Attualmente la Rap mette a disposizione tredici postazioni mobili nelle otto circoscrizioni aperte una mattina a settimana (con la sola eccezione del giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 18 presso il ponte Giafar) per quattro ore. Nelle postazioni fisse gli operai della Rap dovranno dotarsi di bilance per pesare i rifiuti differenziati e si potranno ottenere sconti sulla Tari.

«Dopo anni di annunci e promesse andate a vuoto, Palermo si doterà finalmente delle isole ecologiche – commentano i due consiglieri -: una è stata inserita nel 2015 in via Autonomia Siciliana e altre tre (in via della Concordia nel quartiere Oreto-Stazione, in viale Leone per Tommaso Natale e Sferracavallo e in via Stomer a Ciaculli, ndr) sono previste per il 2016. Si tratta di un importante risultato che consentirà ai palermitani di effettuare finalmente un conferimento differenziato dei rifiuti in una città in cui la percentuale di differenziata è a livelli risibili. Il regolamento Tari prevede inoltre – aggiungono i due esponenti del Pd -, grazie a un emendamento della consigliera Monastra, la possibilità di uno sconto sul tributo per chi usa le isole ecologiche, ma finora non esistevano e quindi si trattava di un semplice proclama. Grazie al Pd adesso le isole diventano realtà. Adesso la Rap e l’amministrazione comunale non hanno più scuse».

L’altra grossa novità è il secondo forno crematorio al cimitero dei Rotoli (2,7 milioni di euro) mediante fondi propri dell’avanzo vincolato: un emendamento in cui ha creduto in blocco la commissione Bilancio (hanno firmato tutti) e che era stato in parte preannunciato quando l’aula due settimane fa ha respinto l’ipotesi del project financing per la realizzazione del forno. Fra gli emendamenti approvati ci sono inoltre il nuovo ponte di collegamento tra le vie Daidone e Umberto Giordano e via Rapisardi (6 milioni di fondi statali), per alleggerire il traffico alla Stazione Notarbartolo (consiglieri Antonino Sala e Filippo Occhipinti); la nuova chiesa di Santa Susanna nel quartiere Montepellegrino (4 milioni di fondi statali e regionali, a firma Occhipinti); il restauro del Palchetto della Musica in piazza Castelnuovo da pagare in parte con soldi e in parte con immobili (un’idea di Occhipinti); il completamento delle vie Rizzuto e UR 10 e il collegamento tra via Tritone e via Rosario Nicoletti (Giulio Tantillo e Giuseppe Milazzo); il collettore fognario per le vie Pitrè e Cappuccini (Rosario Filoramo, tramite mutuo); la manutenzione dei canali di maltempo (1 milione, metà regionali e metà mutuo, a firma Maurizio Lombardo).

«La costruzione del ponte di collegamento tra via Rapisardi e via Daidone/Giordano sovrastante la trincea ferroviaria – commenta su Facebook Sala del Mov 139 – risolverebbe i problemi della congestione del traffico in una zona nevralgica. Ma bisogna fare presto, i fatti danno ragione sulla necessità dell’opera e per tale motivo un ordine del giorno invita l’amministrazione a non indugiare dall’intraprendere una interlocuzione con la società delle Ferrovie. Bisogna approfittare del fermo dei treni alla stazione Notarbartolo per costruire il ponte Daidone». Soddisfatto anche Occhipinti del gruppo misto: «Il piano delle opere pubbliche, approvato ieri sera dal consiglio comunale, prevede una grande novità: il ripristino e la manutenzione del Palchetto della musica del Politeama applicando una norma regionale degli anni Novanta, che consente di pagare l’opera con denaro e immobili del Comune. Una sorta di moneta complementare o, se si preferisce, baratto che permette così al Comune di raggiungere un duplice scopo: realizzare l’opera e alienare, anche se è più una permuta, un immobile che allo stato attuale è solo fonte di manutenzione e quindi un costo».

«Il piano prevede come al solito molti interventi, una sorta di libro dei sogni per una città che diventerebbe bellissima e funzionale – prosegue Occhipinti -. Ho votato sì perché il piano sblocca importanti somme che potranno essere utilizzate per un piccolo rilancio dell’economia della città. Esprimo soddisfazione per alcuni emendamenti da me promossi e sottoscritti con diversi consiglieri, approvati dall’aula e che riguardano la realizzazione del forno crematorio finanziata con l’uso di avanzo vincolato, permettendo di fare partire subito l’iter per l’avvio del bando e quindi dei lavori; la realizzazione di un’isola ecologica nel quartiere Montepellegrino-Libertà; la manutenzione straordinaria e l’adeguamento di plessi scolastici e asili nido; la realizzazione della nuova chiesa di Santa Susanna nel quartiere Montepellegrino. La mancanza di fondi nazionali e regionali e l’impossibilità di contrarre mutui oltre un certo importo limitano la possibilità di realizzare opere importanti per la città, che invece necessiterebbe di interventi massicci».

Fra le altre opere del Ptop l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari (21,5 milioni), l’eliminazione degli scarichi fognari nel canale Boccadifalco (15,9), la razionalizzazione delle fognature tra via Castellana e il canale Passo di Rigano (7,8) e quella della via Cruillas con l’eliminazione degli scarichi di liquami nel canale Mortillaro (6,9), il restauro della struttura equestre della Favorita (5,9), la realizzazione delle fogne di Sferracavallo (4,5) e Marinella (1,8), il completamento di via Palinuro (1,7), i lavori all’asilo nido «Galante» (670mila euro), «La Mimosa» (669mila) e «Drago» (519mila), gli interventi nelle scuole e in alcune parrocchie.

«Le poche risorse a disposizione e i tempi ristretti non ci hanno permesso purtroppo di potere finanziare opere importanti e necessarie per la nostra città – dice il consigliere Idv Paolo Caracausi -. Abbiamo una città che necessita di molti interventi in diversi settori, dal consolidamento delle pareti rocciose alla ristrutturazione delle scuole, dagli impianti fognari agli impianti sportivi, dalla ristrutturazione dei beni pubblici agli impianti elettrici – spiega Caracausi – e mi è dispiaciuto non potere prevedere in questo programma la manutenzione degli impianti elettrici di alcune strade prevista per il 2017, ad eccezione della bretella lato monte dell’autostrada che con un emendamento siamo riusciti a inserire per il prossimo anno, così come la ristrutturazione del Palaoreto e del Palauditore e la manutenzione dei sottopassi comunali. Finalmente è stata finanziata l’eliminazione del tappo di via Ferrari Orsi e abbiamo incrementato le somme del contratto quadro per la manutenzione straordinaria delle scuole. Mi auguro che le opere del 2015 vedano la luce in breve tempo – conclude – e che finalmente si possano aprire i cantieri che significano lavoro e opere indispensabili per la nostra città».


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