I sigilli hanno riguardato una società di autonoleggio e sei automobili nelle disponibilità del pregiudicato Giuseppe Pastura. L'uomo è finito in manette durante il blitz Carthago 2 e condannato in primo grado a 14 anni di carcere
Sequestrati i beni al genero del padrino Turi Amato Avrebbe gestito i suoi affari durante la detenzione
Un sequestro di beni finalizzato alla confisca è stato notificato dalla polizia al noto pregiudicato Giuseppe Pastura. L’uomo, classe 1990 già detenuto, è noto nel panorama criminale per essere il genero di Turi Amato, storico boss della famiglia di Cosa nostra dei Santapaola-Ercolano. Amato è sposato con Grazia Santapaola, cugina dello storico capomafia Nitto. Pastura, invece, è finito dietro le sbarre nell’ambito dell’operazione Carthago 2, rimediando una condanna in primo grado a 14 anni e otto mesi.
Il provvedimento di sequestro ha riguardato la società di autonoleggio Luck Car e sei macchine di piccola e media cilindrata, tutte nuove. I sigilli sono scattati anche per somme di denaro e valori intestati a Pastura e soggetti a lui riconducibili, per un valore stimato di circa 200mila euro. Secondo gli inquirenti Pastura sarebbe il riferimento del boss Amato per la gestione dei suoi beni durante i periodi di detenzione.
Questa operazione si riconnette direttamente al recente sequestro, lo scorso 4 giugno, di cui è stato destinatario Francesco Scuderi, detto Niculitto, e lo stesso Amato. Le indagini patrimoniali, focalizzate nel periodo compreso tra il 2016 e il 2017, hanno permesso di acclarare l’assoluta sproporzione dei beni nella disponibilità di Pastura rispetto alla capacità reddituale dello stesso e del relativo nucleo familiare.