«Quando si obbedisce alle regole, tutto funziona. E quest’anno è avvenuto questo». Lo dice con una certa soddisfazione il vescovo di Catania Luigi Renna al rientro di Sant’Agata in Cattedrale, intorno alle 11.30 di questa mattina, dopo il giro interno della processione. «Diciamo arrivederci alla nostra patrona, ma lei non lascia Catania e resta sempre accanto a noi». Dopo un giro esterno che è stato il più puntuale a memoria d’uomo, anche nel corso di quest’ultima processione non si sono registrati particolari rallentamenti. Nessuna guerra del cordone e nessun ritardo durante il percorso. «L’unico modo per continuare a dialogare con Sant’Agata è la preghiera», sottolinea monsignor Renna.
Non solo il rapporto con la patrona, ma anche quello tra le persone è al centro del discorso dell’arcivescovo etneo per la conclusione dei giorni di festività agatine, in attesa dell’ottava. «In questo anno anno in cui è possibile beneficiare dell’indulgenza plenaria, ancora di più Sant’Agata è testimone di speranza e segno di libertà». Un invito non solo a confessare i propri peccati, ma anche a impegnarsi nella quotidianità: «Non inquinare, non parcheggiare in seconda fila, rispettarci tra persone». Suonano come nuovi comandamenti, quelli di monsignor Renna a conclusione del discorso prima dell’inizio della celebrazione della messa.
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