I persecutori sono sette. Due 15enni sono stati arrestati. Nel loro mirino anche una maestra e un bidello, chiusi a chiave dentro un'aula della scuola. Una delle vittime, per evitare di incontrarli in paese, è stata costretta a cambiare residenza. «Sono persone ingestibili», spiegano le insegnanti
Santa Maria di Licodia, minori pestati da baby gang Tra le vittime anche dei ragazzi diversamente abili
Una baby gang di sette ragazzi che per tutto l’anno scolastico ha seminato il terrore a Santa Maria di Licodia. Due quindicenni, definiti dalle insegnanti «ingestibili per via dei loro comportamenti antisociali e prevaricatori», sono finiti in manette, mentre altri cinque minori di 14 anni sono indagati per avere fatto parte della stessa banda. Non solo alunni, tra le vittime dei bulli c’erano pure insegnati e bidelli della scuola che frequentavano. In un’occasione avrebbero addirittura chiuso a chiave una maestra dentro una classe, mentre il 29 febbraio è toccato la stessa sorte a un operatore Ata che aveva avvertito i carabinieri. Nei mesi scorsi le persecuzioni principali sarebbero state indirizzate ai compagni di scuola.
Una ragazza, con difficoltà psichiche, sarebbe stata molestata attraverso continue telefonate, tanto da costringerla a cambiare numero. La minore ha riferito inoltre di avere paura anche ad andare da sola al bagno della scuola. Nel mirino dei bulli anche un ragazzo di nazionalità romena, destinatario di continui insulti razzisti come «pezzo di merda» o «razza inferiore». Scorrendo il lungo elenco delle vittime c’è anche chi è stato pestato a calci e pugni.
Un’altra minore sarebbe stata aggredita dentro e fuori la scuola. Episodi che hanno costretto i genitori della ragazza a cambiare residenza per evitare di incontrare gli indagati in paese. Uno dei bulli avrebbe agito invece da solo contro un coetaneo diversamente abile. L’ultimo episodio risale a maggio scorso, quando uno scout è stato bloccato prima di salire su un autobus. Il giovane è stato portato in un posto appartato e malmenato.
I due giovani di 15 anni, dopo le formalità di rito, sono stati accompagnati in due distinte strutture, una nella provincia di Ragusa e l’altra nella provincia di Messina.