I comitati civici nati per la difesa degli ospedali di Paternò e Giarre insieme per la difesa delle realtà sanitari dei territori e lotta per a tutto campo per rivedere il piano di rimodulazione della sanità in Sicilia. Questo in sintesi il più importante risultato raggiunto nell’incontro che si è tenuto ieri a palazzo Alessi organizzato dal comitato paternese Difendiamo l’ospedale e al quale ha aderito il gruppo del Comune ionico. Obiettivo un confronto, risultato alla fine estremamente positivo e propositivo, con i rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Presenti i deputati regionali Francesco Cappello e Vanessa Ferreri, quest’ultima componente della commissione Sanità all’Assemblea regionale sicilia, e la deputata nazionale Giulia Grillo.
Il comitato di Paterno sta lottando per evitare la chiusura del pronto soccorso del Santissimo Salvatore, il quale secondo quanto stabilito dal piano regionale deve essere rimpiazzato da un Pte, presidio territoriale d’emergenza, ossia una sorta di guardia medica più attrezzata. Per il Sant’Isidoro di Giarre, ormai di fatto chiuso, i cittadini giarresi chiedono l’immediata riapertura del pronto soccorso e il mantenimento di quattro reparti base necessari per la funzionalità del nosocomio che copriva un territorio di dieci Comuni.
«Mi farò carico delle istanze dei cittadini – ha assicurato Ferreri – e di un territorio che è molto vasto. Diciamolo francamente chiudere il pronto soccorso di Paternò non è altro il preludio per la chiusura dell’intero ospedale». Mercoledì, durante la riunione della commissione Sanità all’Ars, «presenterò una risoluzione che ne preveda il mantenimento – ha garantito la deputata – Sulla carta la riforma potrebbe andare bene, ma poi ci si scontra con la realtà del territorio, fatta di carenze di strade e altro ancora. A livello ministeriale si parla solo di numeri, non ci si rende conto delle difficoltà».
Per Salvo Liotta, portavoce dei comitati civici giarresi, il nodo cruciale è «difendere un diritto costituzionale, quello della difesa e del diritto alla salute». E ha sottolineato come «la Sicilia, non recependo la legge Balduzzi nella sua pienezza, ha permesso un piano regionale sanitario che ha creato delle disparità nei territori». Nella fascia ionica la situazione viene descritta come grave. «Nelle ultime settimane il distretto di Giarre, che conta dieci Comuni con oltre 100mila abitanti, si ritrova senza una copertura di emergenza sanitaria; in queste settimane, tutto ciò ha provocato, direttamente o indirettamente, quattro vittime», afferma riferendosi ai casi registrati nel mese di maggio. «La paura è quella che nelle prossime settimane le vittime possono crescere».
«L’unione tra i comitati non è solo opportuna ma estremamente efficace – ha precisato Liotta – Proporrò di creare un coordinamento regionale tra tutte quelle realtà che per diverse cause si trovano in difficoltà in modo tale da essere una spinta per la Regione la quale applichi un piano sanitario in modo più oculato». Per Orazio Lopis, portavoce del gruppo paternese, l’incontro tra i due comitati mira a elaborare «un’azione comune per sensibilizzare la classe politica, affinché la rete della rimodulazione dei posti letto venga rivista; per evitare tragedie come sono avvenute a Giarre bisogna rimetter mano alla rimodulazione dei posti letto, con un occhi odi riguardo ai pronto soccorso». E Lopis elenca i numeri della struttura: «Il pronto soccorso di Paternò nel 2014 ha avuto circa 35mila accessi, ha una radiologia in possesso di risonanza magnetica, tac, ecografia, mammografia, moc, radiologia tradizionale 24 ore su 24».
La deputata nazionele Giulia Grillo ha annunciato un suo ritorno in provincia di Catania nel corso della prossima settimana, per effettuare una serie di sopralluoghi negli ospedali per verificare la funzionalità di quest’ultimi e dei singoli reparti. I due comitati hanno deciso di rincontrarsi, con lo scopo di incontrare altri comitati civici della Sicilia che lottano per la difesa dei propri ospedali.
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