Almeno cinquanta persone, poi cresciute notevolmente di numero, protestano per l’arrivo a Catania del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Nonostante il caldo umido del capoluogo etneo, i manifestanti si sono radunati in piazza Duomo, davanti il municipio, con cartelli, striscioni, fischietti e megafoni. «Siamo tutti quanti terroni» è uno degli slogan intonati con maggiore insistenza durante la protesta.
Oltre a «buffone, buffone» e «vergogna». Qualcuno, tra la folla, regge pure dei pezzi di cartone con le scritte «Ricordate il forza Etna?» e «traditore». Chiari riferimenti al passato secessionista della Lega Nord.
A presidiare il portone principale di Palazzo degli elefanti i carabinieri e diversi agenti di polizia in assetto anti sommossa. Che però non sono bastati per evitare del tutto il contatto tra contestatori e simpatizzanti dei vicepremier. Prima che Salvini entrasse a palazzo degli Elefanti, infatti, è volato qualche schiaffo tra le opposte fazioni, immediatamente separate dalle forze dell’ordine. «Per anni ci hanno denigrato e ora vengono a cercare i nostri voti», grida una signora che tiene in mano la bandiera della Trinacria.
L’arrivo del leader del Carroccio a Catania è stato accompagnato da molte polemiche. Dopo il bagno in provincia a Taormina, l’Estate Tour prevede un incontro all’interno del palazzo di città alla presenza del sindaco Salvo Pogliese, recentemente diventato coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. Un momento che il primo cittadino ha definito «istituzionale», mentre diverse associazioni hanno diffidato il Comune, la questura e la prefettura dal «consentire il comizio elettorale di Salvini al municipio» e hanno segnalato «abusi nella concessione di piazza Duomo».
L’incontro, stando al programma ufficiale, è riservato alle autorità politiche e ai giornalisti accreditati. Subito dopo, come confermato ieri a questa testata dall’assessore leghista Fabio Cantarella, Salvini dovrebbe spostarsi in un bar della piazza per una granita da degustare. Il momento conviviale però, considerate le proteste, potrebbe saltare.
Durante la mattinata, nel pieno della crisi di governo, il titolare del Viminale ha trascorso alcune ore tra Taormina e Letojanni. Ad aspettarlo al lido Caparena c’erano decine di simpatizzanti in attesa per un selfie, tra cui una donna con mazzo di fiori e ferro di cavallo.
(Foto di Giordano Pennisi)
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