La piattaforma - per metà rivolta alle persone disabili - è affidata a un'associazione non locale. Non ancora completa, è già utilizzata tra rifiuti e scarsa sicurezza. «Non si vedono operai da dieci giorni», racconta un testimone. L'assessore comunale risponde: «Verificherò eventuali stop» Guarda le foto
S. G. li Cuti, il solarium non è ancora pronto D’Agata: «Senza tempi certi sarà smontata»
La stagione balneare si è aperta da due mesi e mezzo. Eppure non c’è ancora traccia del solarium di San Giovanni li Cuti, presentato dall’amministrazione il primo giugno insieme alle altre strutture cittadine per l’accesso al mare. «Qui non si vedono operai da dieci giorni – segnala un cittadino -. Quando dovrebbe essere pronto?». «Il Comune non ha concordato una data certa per la fine dei lavori», risponde a MeridioNews l’assessore Rosario D’Agata. Un punto oscuro che non sembra essere l’unico di questa vicenda. Mentre lo scheletro del solarium è già frequentato dai cittadini, di giorno e di notte. Tra materassi e rifiuti.
La realizzazione della piattaforma di 1300 metri quadrati, «è stata affidata a un’associazione di Rimini che si occupa di assistere bambini diversamente abili», spiega l’assessore. Un accordo dai contorni così sfumati che non è possibile risalire al nome dell’associazione in questione: non presente negli atti online dell’amministrazione etnea e nemmeno con precisione nella memoria dell’assessore. L’unica certezza è che nel progetto è prevista un’area riservata «per metà alle persone portatrici di handicap». Ma non è stata fissata alcuna scadenza per la sua realizzazione. «Nell’interesse dei cittadini ci è stato garantito che la struttura sarebbe stata completata nel più breve tempo possibile», sottolinea D’Agata.
Le impalcature che dovranno sorreggere il solarium occupano un tratto del litorale prima frequentato da numerosi bagnati. Nonostante il cantiere – senza cartelli né transenne – sia ancora aperto, i catanesi lo popolano già. Non solo di giorno. Tra pannelli di legno e travi, raccordi di metallo e grosse buste con altro materiale, c’è un materasso, con tanto di cuscino, accostato alla zona d’ombra. Accanto, bottiglie di birra e altri rifiuti. «È frequentato anche di notte», dice il cameriere di un ristorante della zona. C’è chi prende la tintarella, chi gioca a racchettoni, chi si arrampica sui tubi per raggiungere il mare. Per trovare riparo dal sole c’è chi si infila tra le impalcature. «Voci dicono che riprenderanno a lavorare la prossima settimana», sostiene un bagnante. Intanto degli operai non c’è traccia.
Uno spazio attrezzato per i diversamente abili, proprio nella nota spiaggetta nera cittadina, era stato richiesto dall’associazione catanese Come Ginestre. «Non capisco perché il Comune preferisca collaborare con una associazione di Rimini piuttosto che con le tante locali», dice il presidente Salvatore Mirabella. «Il danno più grave è l’illusione data ai disabili a causa dell’incuria di questa amministrazione», conclude. Smentita intanto la voce secondo cui lo stop ai lavori sarebbe stato imposto dalla capitaneria di porto a seguito di alcune irregolarità. «Mi attiverò per verificare eventuali problemi tecnici – promette D’Agata – Se entro lunedì non riceverò la garanzia che l’opera sarà completata in pochi giorni, chiederò che sia smontata».