Ruggirello, interessi nelle coop sociali del Trapanese La disponibilità di Asp e Regione per snellire pratiche

«La certezza del mio impegno». Leggendo le carte dell’inchiesta Scrigno, viene da pensare che Paolo Ruggirello non avrà avuto difficoltà a trovare lo slogan per la campagna elettorale delle Regionali 2017. La penultima – dopo ci sarebbe stata quella per le Politiche – prima di finire in carcere con la pesante accusa di associazione mafiosa. Nell’ordinanza firmata dal gip Piergiorgio Morosini, il nome dell’ex deputato di Mpa, Articolo 4 e infine Partito democratico ricorre oltre millesettecento volte. E quasi sempre si accompagna a vicende in cui il concetto d’impegno avrebbe fatto da cardine ai rapporti. È il caso, per esempio, di alcuni esponenti delle famiglie mafiose di Mazara del Vallo, Campobello e Paceco che, secondo i magistrati della Dda, avrebbero confidato in Ruggirello per avere una lunga serie di favori, come l’accaparramento di finanziamenti, posti di lavoro e appalti. Il tutto chiaramente con la promessa che l’impegno sarebbe stato corrisposto sotto forma di voti alle urne.

Ma ad apprezzare la pervicacia del 52enne trapanese non sarebbe stata soltanto Cosa nostra. C’è un’altra vicenda in cui Ruggirello mostra un impegno particolare. La storia si svolge nel 2016 è ha come protagonista una
cooperativa. Si chiama Serenità e opera nel settore dell’assistenza sociale residenziale. A trovarvi occupazione, tra gli altri, sono la moglie di Ruggirello e la fidanzata del nipote, ma anche la figlia risulta avere ruoli decisionali. Tuttavia, stando alla ricostruzione degli inquirenti, l’allora deputato sarebbe stato mosso anche da altri fattori. Sia economici, per esempio nel caso degli affitti che la coop avrebbe stipulato in locali di proprietà di Ruggirello, come quello che un tempo era stata la sede della banca controllata dalla famiglia del politico, sia di natura affettiva. Questo è il caso del rapporto con una psicologa verso cui Ruggirello mostra particolare attenzione, mettendo a disposizione il peso del proprio ruolo politico per seguire l’iter di accreditamento della coop all’assessorato regionale alla Salute.

L’obiettivo sarebbe stato quello di ottenere sovvenzioni sia nel campo della gestione delle
case di accoglienza per ragazze madri e donne vittime di violenza che nelle attività connesse all’assistenza a persone affette da autismo. Per raggiungerlo Ruggirello contatta sia dirigenti dell’Asp di Trapani che burocrati alla Regione. Le sollecitazioni si sarebbero protratte nel tempo, portando gli inquirenti a definire Ruggirello socio occulto della onlus. «Senti una cosa – dice a febbraio 2016 a un direttore dell’Asp -. Ho parlato ieri con Baldo (Gucciardi, all’epoca assessore alla Sanità,
ndr), eravamo in commissione bilancio.
Oggi c’è stato il sopralluogo a Strasatti, quello per il centro autismo. Hanno fatto tutto, quindi domani mattina faranno il verbale perché qui non c’era un computer e quindi gli consegneranno il verbale, poi mi dice che la procedura la dovrai firmare tu e forse un altro». La rassicurazione arriva subito. «Veloci siamo per questa cosa e poi mandiamo in direzione alla firma del direttore».

Ruggirello avrebbe chiesto rassicurazioni sul buon esito della pratica anche all’allora
direttore generale dell’Asp Fabrizio De Nicola. Il politico, dopo aver detto al manager di trovarsi nella sede dell’Azienda sanitaria, lo sollecita a completare l’iter. «Hanno tutto qua, ho parlato ora con una delle tue segretarie. Hanno tutto qua, manca solo la tua firma». Al che De Nicola ribatte: «No, Paolo. Sono male informate, le segretarie non capiscono. Abbiamo già fatto tutto, le cose le abbiamo demandate a Palermo». Per poi aggiungere che, qualora non fosse così, avrebbe fatto presto. «Non ne vorrei parlare per telefono – aggiunge De Nicola -. In ogni caso ho detto al mio collaboratore che mi porta tutte le carte qua a Palermo e tutto quello che devo firmare firmo».

L’impegno di Ruggirello a seguire le pratiche della cooperativa si manifesta anche all’interno della Regione, dove si registrano molti contatti con alti dirigenti e funzionarinessuno risulta indagato – per velocizzare lo sblocco dell’iter. Dopo essere riuscito a ottenere l’accreditamento, l’ex onorevole chiama anche
Salvatore Sammartano, all’epoca ragioniere generale. Il rammarico stavolta riguarda la lentezza nello stanziamento dei fondi a favore della struttura socio-assistenziale. «Mi dicevi che era tutto già risolto, qui mi dicono che la pratica per le somme da girare all’assessorato per le comunità con vittime di violenza la sta lavorando da te una certa Maria Pia Amodeo. Quei fondi all’assessorato alla Famiglia hanno detto che non sono arrivati. Mi puoi fare il… per favore perché sono bloccate queste due strutture che debbono partire e hanno già speso soldi e sono impelagati ancora prima di cominciare». 

Si susseguono contatti con dirigenti dell’assessorato alla Famiglia, a cominciare dall’allora direttore Mario Candore. «Ruggirello – si legge nell’ordinanza – riceveva dal segretario del dottor Candore delle rassicurazioni circa l’interessamento alla pratica sponsorizzata dal politico: “Sono sceso oggi in ragioneria ed il direttore mi ha assicurato che in settimana si dovrebbe risolvere il tutto e un po’ di pazienza, ma sono montagne, però dice al direttore questo favore glielo faccio, quindi in settimana si dovrebbe risolvere“». A quel punto Ruggirello, avendo avuto rassicurazioni dall’alto, chiama un altro funzionario del dipartimento Famiglia, Pietro Antonino Guzzo. «Il direttore – comunica il politico – ha telefonato al direttore della Ragioneria ed hanno garantito che per il fine settimana, giovedì o venerdì al massimo, procedono a conclusione». «Ha fatto bene ad avvisarmi, così ci teniamo pronti», replica Guzzo. «Mi raccomando a lei», chiosa il politico, ricevendo ulteriori garanzie: «Come ha potuto costatare la disponibilità mia e dell’ufficio è stata abbastanza ampia». 

L’oliatura avrebbe funzionato anche all’Asp di Trapani dove due funzionari avrebbero colto l’occasione per
segnalare qualche curriculum per eventuali future assunzioni nei centri che stavano per aprire. A celebrare la perseveranza del deputato è, a giugno 2016, la psicologa interessata alla cooperativa Serenità. Nel corso di una telefonata si parla dei tempi in cui si è riusciti ad avere l’accreditamento della onlus, a dispetto di altre strutture. Ruggirello fa accenno alla buona sorte, mentre l’interlocutrice lo corregge: «È grazie a te».

Simone Olivelli

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