Rotoli, forno crematorio in funzione da lunedì Ieri intanto, una cremazione in deroga

L’ultimo guasto risale a due giorni fa. Lo sportellone del forno si è rotto dopo le feste e così ai familiari dei defunti in lista già da settimane, era stato chiesto di avere pazienza e attendere qualche giorno.

Storie di ordinaria amministrazione al cimitero dei Rotoli di Palermo che ci ha ormai abituato a continui guasti all’impianto e disagi per gli utenti. Già lo scorso novembre le salme erano rimaste in attesa per un problema analogo e un altro stop di circa due mesi si era verificato ancora prima, nel mese di marzo, ma non per un problema al forno, bensì per lunga lista d’attesa di cremazioni da smaltire con buona pace delle nuove richieste che rimasero nei cassetti dell’amministrazione per circa 50 giorni.

Un problema che non si riesce a risolvere. L’unica soluzione sembra l’acquisto di un nuovo forno, per cui lo scorso giugno il consiglio comunale aveva dato il via libera, ma di cui non è saputo più nulla.

Le cremazioni riprenderanno lunedì, ha detto a Meridionews l’assessore comunale ai Servizi cimiteriali Giusto Catania al quale abbiamo chiesto spiegazioni in merito a quanto accaduto ieri al cimitero: i lavori di riparazione del forno sono terminati nel primo pomeriggio. Verso le 12 una bara è stata portata davanti all’impianto e i familiari si sono radunati attendendo l’ok degli operai. Verso le 15 circa è stata effettuata la cremazione. Non risultando, il nome della defunta, negli elenchi delle salme in lista attesa è venuto spontaneo chiedere all’assessore spiegazioni.

«Ho parlato con il dirigente del servizio Impianti cimiteriali (Sergio Maneri, ndr) – ci ha detto l’assessore Catania e mi ha detto che si è trattata di una emergenza legata al fatto che il figlio della defunta doveva ripartire per Monaco, dove vive. E in casi simili, con presentazione di una documentazione, il regolamento lo prevede».

Il Nuovo regolamento dei servizi cimiteriali del Comune di palermo, a dire il vero, non riporta nulla del genere, nessun riferimento a situazioni di emergenza. E né tra le ordinanze sindacali né dirigenziali del servizio Impianti cimiteriali , risultano atti relativi alla cremazione in questione.Possibile dunque che il dirigente Maneri abbia autorizzato quella cremazione a “titolo personale”, vista la situazione di emergenza legata alla partenza del figlio della donna defunta.

Leggi il Regolamento sui servizi cimiteriali


Dalla stessa categoria

I più letti

Già lo scorso novembre le salme al cimitero di Palermo erano rimaste in attesa per un problema analogo e un altro stop di circa due mesi si era verificato ancora prima, nel mese di marzo, ma non per un problema al forno, bensì per lunga lista d'attesa di cremazioni da smaltire con buona pace delle nuove richieste rimaste nei cassetti dell'amministrazione per 50 giorni

Già lo scorso novembre le salme al cimitero di Palermo erano rimaste in attesa per un problema analogo e un altro stop di circa due mesi si era verificato ancora prima, nel mese di marzo, ma non per un problema al forno, bensì per lunga lista d'attesa di cremazioni da smaltire con buona pace delle nuove richieste rimaste nei cassetti dell'amministrazione per 50 giorni

Già lo scorso novembre le salme al cimitero di Palermo erano rimaste in attesa per un problema analogo e un altro stop di circa due mesi si era verificato ancora prima, nel mese di marzo, ma non per un problema al forno, bensì per lunga lista d'attesa di cremazioni da smaltire con buona pace delle nuove richieste rimaste nei cassetti dell'amministrazione per 50 giorni

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo

Nessun patto con Cosa nostra, o meglio «appare quantomai illogico ammettere che il patto sia stato certamente stipulato». Parlano chiaro le 54 pagine di motivazioni con cui la corte di Cassazione, sesta sezione penale, respinge il ricorso del procuratore generale della corte d’Appello di Catania contro l’assoluzione di Raffaele Lombardo nell’ambito del processo che lo […]

Diventa definitiva l’assoluzione per l’ex governatore siciliano Raffaele Lombardo dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e di corruzione elettorale aggravata dall’avere favorito la mafia. I giudici della sesta sezione della Cassazione hanno dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale di Catania confermando la sentenza del gennaio 2022 che, nell’appello bis, aveva già assolto […]