Rilasciati i pescherecci sequestrati in Egitto Micalizzi: «Continueranno la loro battuta di pesca»

I due pescherecci siciliani sequestrati ieri sera a largo delle acque egiziane sarebbero in procinto di essere rilasciati. Ad annunciarlo è stato il presidente dell’Associazione pescatori marittimi professionisti (Apmp), Fabio Micalizzi: «Stanno per essere rilasciati», ha dichiarato il portavoce dei pescatori «è questione di minuti». Stando a quanto dichiarato da Micalizzi, le due imbarcazioni – Albachiara di Siracusa e Jonathan di Riposto – non faranno rientro a casa ma proseguiranno nella battuta di pesca: «I due pescherecci hanno affrontato diverse spese, e specialmente alla luce di quanto accaduto, per loro è importante continuare l’attività. Il rientro a casa? Una battuta di pesca di questo tipo durerà almeno un altro paio di settimane». 

In attesa di conoscere i contorni di una vicenda che nelle ultime dodici ore ha tenuto in apprensione in molti, l’Apmp è decisa ad adire le vie legali: «Il rilascio non ci farà tornare indietro – ha continuato Micalizzi –. Le due imbarcazioni sono state speronate nel tentativo di abbordaggio, il pescato è stato sequestrato e soltanto sull’Albachiara stimiamo un danno di circa 25mila euro, senza contare l’abuso di potere subito». 

In tal senso, già ieri sera l’intervento dell’autorità egiziane era stato descritto simile a un’azione di pirateria, con militari giunti a bordo di gommoni e saliti sui pescherecci armi in mano. La notizia della prossima liberazione, intanto, ha rasserenato i familiari dei due equipaggi: «Al momento non sono riuscita a sentire mio marito – dichiara al telefono Graziella Aleo, la moglie del capitano della Jonathan, Pasquale Condorelli –. Apprendo anche io in questi minuti della possibilità che vengano rilasciati a momenti. Speriamo sia davvero così». 

La donna aveva sentito il marito poche ore fa: «Fino ad allora – racconta – non si sapeva nulla del rilascio. In queste dodici ore non hanno avuto contatti con autorità italiane, sono rimasti in attesa senza sapere cosa succedesse. Dove hanno trascorso la notte? In un primo tempo stavano per essere trasportati in una mensa, ma poi è stato concesso loro di dormire a bordo delle navi». 

Un’ulteriore conferma del rilascio arriva anche dal sindaco di Riposto, Enzo Caragliano: «Ho avuto la notizia dal comandante della Jonathan, il ripostese Pasquale Condorelli: hanno lasciato poco fa il porto e stanno adesso riprendendo la battuta di pesca. Nessuna sanzione è stata inflitta loro dall’autorità egiziane che ha invece sequestrato il pescato. Un grazie va a tutti quelli che si sono prodigati in questa vicenda, particolarmente delicata e che ci ha fatto stare in apprensione: alla Farnesina con la quale è stata subito avviata una interlocuzione e che ha condotto le mediazioni, all’ambasciata al Cairo, al console d’Egitto, ai nostri ministeri Esteri e Agricoltura e al presidente della regione, Rosario Crocetta».

Sul ruolo svolto dalle istituzioni, Micalizzi è invece critico e precisa che gli equipaggi italiani non hanno ricevuto la visita di alcun esponente italiano: «Immagino e spero che le istituzioni abbiano fatto la loro parte – commenta il presidente regionale della federazione pescatori –. E’ stato il comandante dell’Albachiara, Raimondo Sodano, a informarmi delle ultime novità». In merito alle trattative per il rilascio, la Regione aveva emanato un comunicato in cui si sottolineava di aver già avviato «un’interlocuzione con il ministro dell’Agricoltura egiziano» nella speranza di risolvere il problema in giornata. 


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