L'associazione antiracket interviene dopo gli interrogativi sollevati dal deputato Claudio Fava, il quale si chiedeva perché limpresa di trasporti di Angelo Ercolano sia nellelenco delle aziende non soggette a tentativi di infiltrazione mafiosa. Per la Prefettura non ci sono elementi che violano la normativa in materia. Ma i giovani mettono in rilievo la sorte toccata alla Riela e ai suoi dipendenti
Riela group, Sud trasporti e white list Addiopizzo scrive a Commissione antimafia
La Sud trasporti – di proprietà del nipote incensurato del defunto boss Pippo Ercolano – ottiene il via libera dalla Prefettura di Catania, mentre la Riela group – azienda confiscata per la vicinanza dei proprietari al clan Santapaola – si trova nel baratro. La denuncia viene dall’associazione Addiopizzo Catania attraverso una lettera aperta inviata alla presidentessa della Commissione nazionale antimafia Rosi Bindi. La vicenda parte dall’interrogazione urgente presentata dall’onorevole Claudio Fava che ha messo in rilievo la presenza della Sud trasporti di proprietà di Angelo Ercolano, cugino dellergastolano Aldo e nipote del defunto storico boss di Cosa Nostra Pippo Ercolano, nella white list stilata dall’ente prefettizio. «Chi protegge la famiglia Ercolano?», ha chiesto. «Non sono emersi precedenti o procedimenti ostativi ai sensi della normativa antimafia», è la risposta di palazzo Minoriti.
Ma adesso la questione viene rilanciata dall’associazione antiracket. Secondo i vertici dell’associazione etnea, la vicenda accaduta in questi giorni «può essere considerata come il paradossale paradigma del totale fallimento politico, gestionale ed organizzativo dellorgano che nel nostro paese dovrebbe presiedere allamministrazione dellimmenso patrimonio sottratto alla mafia: lAgenzia per i beni confiscati».
«Ci chiediamo e le chiediamo – scrivono – se è normale che mentre lazienda Ercolano viene iscritta nella lista bianca della Prefettura di Catania, 14 padri di famiglia della Riela group restino al palo perché, tra laltro, la presidenza del Consiglio dei ministri non ha ancora trovato il tempo, e forse la voglia, di emanare il decreto di nomina del consiglio direttivo dell’Agenzia per i beni sequestrati paralizzando di fatto lassegnazione e la gestione di beni il cui valore, secondo le stime fornite dal ministro Alfano, supera il miliardo di euro». Addiopizzo sottolinea come la Sud trasporti «solo pochi mesi fa era stata colpita da un provvedimento di sequestro preventivo da parte della Procura di Catania». Altro interrogativo riguarda la convenzione stipulata nel 2011 dall’allora ministro degli Interni Roberto Maroni, la Conftrasporti (sezione della Confcommercio) e la Federazione degli autotrasportatori italiani (Fai) di cui Angelo Ercolano è stato vicepresidente.