Questa mattina il collettivo del Teatro Mediterraneo Occupato ha ufficialmente consegnato agli attivisti palermitani impegnati nella lotta contro il Muos parte del ricavato della festa di capodanno, organizzata all'interno del teatro stesso, al fine di coadiuvare il pagamento dei ricorsi al Tar per i fogli di via notificati agli attivisti stessi non molto tempo fa
Ricavato del veglione del Tmo ai No Muos «Spese utili per i ricorsi al Tar»
Questa mattina il collettivo del Teatro Mediterraneo Occupato ha ufficialmente consegnato agli attivisti palermitani impegnati nella lotta contro il Muos parte del ricavato della festa di capodanno, organizzata all’interno del teatro stesso, al fine di coadiuvare il pagamento dei ricorsi al Tar per i fogli di via notificati agli attivisti stessi non molto tempo fa.
Siamo infatti nel mese di luglio quando vengono notificati a giovani attivisti palermitani decine di atti giudiziari consistenti in denunce e fogli di via a tempo indeterminato dal territorio niscemese per punire e intimidire coloro che osarono esprimere il «proprio dissenso al sistema satellitare americano nel corso della grande e partecipata manifestazione che si diede il 9 agosto 2013 a Niscemi». Per far fronte a ciò nel mese di ottobre il Tmo, i comitati No Muos di Palermo assieme a sindacati, partiti, realtà associative e di movimento aderenti alla lotta, organizzano una due giorni di arte, musica, teatro, dibattiti nell’ambito della campagna Il 9 agosto c’ero anch’io, la raccolta fondi per le spese legali. Non si arriva però a ricavare l’intera somma necessaria atta a coprire le spese e il collettivo decide dunque di ricorrere alla creazione di un evento serale di grande portata quale fu il veglione di capodanno; la parte restante del ricavato viene poi usata per pagare i lavori indirizzati alla auto-valorizzazione e al miglioramento dello stabile.
Ricordiamo che il Teatro Mediterraneo è uno spazio occupato un anno fa e restituito alla città da lavoratori dello spettacolo, precari, artisti, studenti o semplici cittadini che volontariamente e senza alcuna sovvenzione, hanno costruito da zero un Teatro, un luogo d’incontro tra artisti, maestranze e cittadini in generale, dove sono nate importanti sinergie e collaborazioni. Lo spazio è altresì un cantiere politico perché gestito da una assemblea aperta alla quale chiunque può partecipare, portando idee, proposte e che ha sin da sempre prestato la propria solidarietà ai movimenti di lotta costruiti dal basso che si fanno portavoce della risoluzione delle emergenze sociali e delle battaglie atte all’autodeterminazione dei popoli in difesa dei territori e della salute quali la lotta No Muos. «Siamo molto orgogliosi di aver potuto contribuire in maniera concreta alla battaglia No Muos prestando la nostra solidarietà agli attivisti che hanno subìto una spropositata forza repressiva. Quella serata danzante del 31 dicembre scorso fu molto utile perché permise di pagare il totale delle spese utili per i ricorsi al Tar e, con la restante parte, di appianare i debiti del teatro accumulati per la messa in funzione dello spazio dopo i furti e gli atti vandalici subiti la scorsa estate. Abbiamo ricostruito da zero l’impianto elettrico e i servizi igienici, abbiamo messo in sicurezza lo spazio e iniziato i lavori di impermeabilizzazione del tetto; abbiamo inoltre realizzato lo spazio scenico, la gradinata e siamo riusciti ad attrezzare il teatro del suo primo apparato illumino-tecnico» affermano i giovani del collettivo di gestione del Tmo.