Il Comune di Catania deve modificare lo statuto della Sidra. Altrimenti non potrà ottenere un finanziamento per il sistema di depurazione e fognatura. Non solo per il capoluogo ma anche per l'hinterland. Ma l'ultima scadenza è a fine anno e l'assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco predica fretta
Rete idrica, a rischio 250 milioni di fondi Cipe «Bando per fogne serve entro il 31 dicembre»
«Dobbiamo fare una corsa contro il tempo per evitare di perdere un finanziamento da 250 milioni euro». Sono queste le parole pronunciate dall’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco durante la sua audizione alla conferenza dei capigruppo del consiglio comunale di Catania. Il denaro fa parte dei fondi Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) e serve a Palazzo degli elefanti per realizzare il sistema di depurazione e di fognature nere del capoluogo etneo e dei territori limitrofi. Il progetto eviterebbe al Comune, tra le altre cose, di incorrere nelle sanzioni previste dall’Unione europea per gli enti non a norma di legge, una lista in cui allo stato attuale Catania è iscritta.
La fretta dell’assessorato alle Opere pubbliche è giustificato dai tempi molto stretti per completare l’iter che permette di recepire il denaro. Entro il 31 dicembre, infatti, il Municipio deve pubblicare il bando di gara per l’affidamento dei lavori. L’unica società che può prendere in gestione l’intero progetto è la partecipata Sidra alla quale, però, manca un requisito. «Attualmente il regolamento dell’azienda municipalizzata non prevede questa tipologia di affido e quindi è necessario modificarlo in fretta», ribadisce a MeridioNews l’assessore Bosco.
Per intervenire nello statuto della Sidra, però, serve una delibera di giunta corredata da un parere favorevole del collegio dei revisori dei conti e, infine, il pronunciamento favorevole del Consiglio. «L’assessore al ramo, in accordo con la presidenza retta da Francesca Raciti, ha chiesto ai capigruppo di potere inserire la delibera, che noi però non abbiamo visto, tra i punti all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale prima del 31 dicembre», spiega il presidente della commissione al Bilancio Vincenzo Parisi. Che aggiunge: «La situazione, però, è abbastanza complicata. Dobbiamo già votare il bilancio preventivo del 2015, che non è esente da polemiche». Secondo Parisi, il documento potrebbe comunque essere discusso dal senato cittadino entro il 29 dicembre, in occasione di un’altra seduta «ma bisogna vedere se, a cavallo di Natale, con gli uffici comunali chiusi, l’assessorato riesce a fare tutto».
«L’atmosfera di emergenza è forte anche perché i soldi in ballo sono tanti, l’argomento è di interesse generale per la città e perdere i fondi sarebbe gravissimo ma – domanda Parisi – perché l’amministrazione non ci pensava prima?». La replica dell’assessore Bosco è netta: «Non abbiamo perso tempo, se è questo che si pensa. Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto fin dall’inizio della pubblicazione della delibera Cipe a febbraio del 2013 e abbiamo rispettato tutti i tempi previsti per il caso. Tuttavia – continua – su atti del genere pesa una forte burocrazia che rallenta il processo complessivo». Le tappe, secondo l’assessore, sarebbero state rispettate: «Il 30 settembre abbiamo finito di recepire i vari pareri tecnici e l’11 novembre abbiamo avuto conferma della finanziabilità del progetto. Confido nel buonsenso dei consiglieri». Se il suo augurio non si verificasse – al netto di una maggioranza di sedute consiliari andate a vuoto -, il rischio di perdere 250milioni di euro sarebbe reale.