La Procura di Palermo ha chiuso le indagini sul vertice dell'Anticorruzione in Sicilia e su un'altra funzionaria, Silvia Coscienza. Sono accusate di aver intascato, a differenza di quanto prevede la legge, i compensi extra legati all'incarico di commissario straordinario dell'ex provincia di Trapani
Regione, indagata la dirigente Giammanco Accusata di peculato insieme a funzionaria
Non avrebbe restituito compensi aggiuntivi per incarichi extra rispetto alla funzione di dirigente. Con questa accusa – che si trasforma nell’ipotesi di reato di peculato – è indagato la dirigente generale dell’Anticorruzione della Regione siciliana, Luciana Giammanco.
Insieme a lei, come scrivono oggi Repubblica Palermo e LiveSicilia, l’avviso di conclusione indagine firmato dal pm Luca Battiieri è arrivato anche a un’altra funzionaria, Silvia Coscienza, che non avrebbero restituito dei compensi aggiuntivi non spettanti.
I fatti si riferiscono al periodo fra il 2012 e il 2013. La dirigente è accusata di essersi appropriata della somma complessiva di 25.753 euro per l’incarico di commissario straordinario dell’ex Provincia di Trapani.