Una domenica tutto sommato tranquilla quella elettorale appena trascorsa a Palermo. Le schede con le preferenze hanno passato la notte da sole, negli istituti scolastici sigillati a dovere e piantonati dai carabinieri in attesa del rush finale, lo spoglio che decreterà chi sarà il prossimo presidente della Regione. In molti seggi a Palermo l’aria è stata distesa, gli scrutatori annoiati, il vuoto spinto di elettori e l’anomala pulizia davanti alle scuole. Lo stesso non si può tuttavia dire per altre parti della città, dove quella all’ultimo volantino si è trasformata in una battaglia campale. Ne sa qualcosa Gianfranco Micciché, o chi per lui che ha letteralmente fatto sprofondare il tratto di via XX Settembre tra via Trapani e via Agrigento, sotto un tappeto di fac-simile. Centinaia i santini del numero uno siciliano di Forza Italia che hanno ricoperto il manto stradale colorandolo di un bianco irreale.
Ma se nei seggi al mattino la gente fatica ad arrivare, lo stesso non si può dire degli uffici comunali, presi d’assalto. «All’anagrafe di viale Lazio – dice un testimone – per il rinnovo della tessera elettorale, centinaia di persone in attesa. Due soli sportelli attivi. Un sacco di gente rinuncia per stanchezza». Stanchezza che non fa demordere tuttavia i dispensatori di santini elettorali di fronte a molte altre scuole. In centro, a ridosso di via Dante, i più gettonati sono i volantini di Milano, alla Zisa di Gargano. Ogni quartiere ha il suo candidato prediletto, a volte anche più di uno. Tornano i santini da cabina elettorale, quei fac simile, cioè, piccolissimi in cui si legge appena il nome del candidato e il simbolo da barrare. Il reminder ideale da portare nel segreto della cabina se non si ricorda bene il nome del proprio prescelto. E in questo fa scuola Marianna Caronia. Lo spazio antistante la scuola elementare Colozza, in via Imera, a due passi dal Tribunale a chiusura dei seggi è tutto un enorme cumulo di mini-volantini della candidata forzista.
Tante le scene caratteristiche, come la fila per votare al seggio di Medaglie d’Oro, non dovuta a una ritrovata passione verso la politica, ma al traffico generato dalla fine della Messa. Parterre de rois invece alla scuola Veneziano di Monreale. Lì ad accogliere gli elettori un vero e proprio presidio dei candidati monrealesi: da Mario Caputo, accompagnato dal più illustre fratello Salvino a Toti Zuccaro e Tonino Russo. Ma all’interno della scuola i volantini ritrovati sono quelli dell’assessore uscente all’Agricoltura, Antonello Cracolici. E mentre la giornata si avvia al termine, una prima fakenews che inizia timidamente a spuntare sulle bacheche social, parla di un ritrovamento di schede elettorali precompilate – ovviamente tutto falso -, nelle piazze deserte di fronte ai seggi restano solo tante facce, quelle dei candidati che scrutano il cielo (o la terra) dai fac simile abbandonati incivilmente per strada.
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