Una mano lava l’altra, ed entrambe lavano lo spettro del Movimento 5 stelle. Starebbe nella rivisitazione di questo proverbio il progetto, tracciato da Leoluca Orlando, di una «lista dei territori» da presentare alle elezioni regionali. Una formula che richiama il partito dei sindaci di Giuliano Pisapia, con un’apertura ancora più ampia verso quel «civismo politico» che secondo il rieletto primo cittadino di Palermo costituisce il fulcro della proposta politica che dovrà superare i cinque anni targati Rosario Crocetta.
La necessità di ripensare il centrosinistra, tuttavia, si accompagna a un’altra esigenza: frenare l’avanzata del partito di Grillo che in Sicilia ha chiaramente annunciato di puntare a Palazzo d’Orleans, con una maggioranza tale da garantirsi la completa autonomia all’Ars. Si tratterebbe della prima regione italiana conquistata dai cinquestelle, una vittoria che potrebbe rilanciare le quotazioni del Movimento in vista delle politiche della prossima primavera.
Tale scenario, secondo i bene informati, in questi mesi sarebbe stato più volte al vaglio dei vertici del Partito democratico. Ed è in quest’ottica che il partito sarebbe venuto incontro alla richiesta di Orlando – criticata a marzo dall’omonimo ministro della Giustizia – di togliere il simbolo dalla lista da presentare alle amministrative di Palermo. Accordo che, dati alla mano, è risultato vincente. Adesso, però, sarebbe giunto il momento di restituire la cortesia, con il sindaco palermitano (che in Sicilia guida anche l’Anci) a farsi da promotore per una lista che possa portare acqua ai mulini democratici.
La ricerca, in tal senso, è rivolta non solo verso le realtà progressiste – associazioni e movimenti – sparse per l’Isola, ma anche a quei sindaci di Comuni medio-piccoli, che potrebbero ambire a un posto all’Ars mantenendo la fascia di primo cittadino. La legge, infatti, prevede la possibilità di doppia carica nel caso di centri abitati inferiori ai 20mila abitanti. Per molti di loro, la lista dei territori tornerebbe utile nella consapevolezza che nella prossima sala d’Ercole ci saranno non più 90 seggi ma 70, e che per questo la concorrenza nella lista del Partito democratico potrebbe essere particolarmente forte.
Ma chi potrebbero essere gli interessati a fare il salto a Palermo, mantenendo un piede nel paese di provenienza? Tra loro c’è il sindaco di Ferla Michelangelo Giansiracusa, che ammette l’interesse per il progetto di Orlando. «Credo che questa lista potrebbe rappresentare la vera novità delle prossime elezioni regionali – dichiara a MeridioNews -. Il civismo politico di cui parla Orlando è quello che da anni nel nostro piccolo abbiamo praticato. I sindaci rappresentano l’avamposto della azione concreta ed efficace che serve, oggi più che mai, su scala nazionale e regionale». Un altro che non nega l’interesse per le regionali è il primo cittadino di Troina, Fabio Venezia. «Una proposta che arrivi dal territorio e che metta al centro le esperienze civiche più significative di diversi amministratori virtuosi può essere la chiave di volta per rilanciare il centrosinistra in Sicilia. Anche se è presto per annunciare decisioni, quella di Orlando è un’idea apprezzabile.», commenta.
Guardano con simpatia al progetto, ma al momento rimangono alla porta, in attesa di capire quali saranno le decisioni del Partito democratico, Paolo Amenta e Pippo Basso, rispettivamente ex sindaco e sindaco di Canicattini Bagni e Carlentini. «Da vicepresidente di Anci Sicilia mi sento tra i promotori del progetto della lista dei territori, che ha avuto una sperimentazione a Caltanissetta nel 2014 – spiega Amenta -. L’idea è quella di aprirsi agli ambienti associazionisti esterni ai partiti. Cosa farò? Io vorrei portare questi contenuti all’interno del Partito democratico». «Sono tanti che mi chiedono di candidarmi – dichiara Basso – perché apprezzano il lavoro fatto qui sul territorio, io però aspetterò di vedere come si muoverà il Pd, che è il mio partito».
Certo di correre per un posto da deputato regionale, ma in dubbio se farlo nella nuova creatura pensata da Orlando è infine l’ex primo cittadino (e oggi vicesindaco) di Gangi Giuseppe Ferrarello. «Si tratta di una proposta politica che vedo positivamente – dice -. Io mi candiderò alle regionali, ma ancora è presto per dire se lo farò con la lista dei territori».
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