Il capoluogo etneo rientra quasi perfettamente nella media provinciale, con il suo 15,02 per cento degli aventi diritto andato a votare in città. Nonostante il timore di brogli scatenato dall'allarme - infondato, secondo la prefettura - delle presunte matite copiative non indelebili nei seggi
Referendum, alle 12 nel Catanese affluenza 14,55% Più votanti a Sant’Agata Li Battiati e Camporotondo
La percentuale complessiva di votanti in tutta l’area della città metropolitana di Catania è del 14,55 per cento. Poco più alta della media regionale (che è del 13,63 per cento), ma sensibilmente più bassa di quella nazionale (che è del 20,14 per cento). Sono i primi numeri sull’affluenza per il referendum costituzionale di questo 4 dicembre arrivato tra le polemiche. E che nel Catanese sta facendo registrare più di un rallentamento dovuto al caso delle matite copiative – le uniche che possono essere usate per indicare la propria preferenza sulle schede elettorali – che sarebbero cancellabili. Un allarme che gira sui social network e che, nonostante la prefettura spieghi che sarebbe infondato, continua a fare registrare telefonate alle forze dell’ordine da parte dei cittadini.
In provincia di Catania, però, pare che ci siano anche Comuni in cui il timore che il voto possa essere modificato da presidenti e segretari di seggio sembra non avere preso piede. Come a Sant’Agata Li Battiati e a Camporotondo Etneo che, con i rispettivi 21,86 per cento e 20,46 per cento, fanno registrare il picco massimo dell’affluenza. Almeno fino alle 12, orario al quale è stata effettuato il primo rilievo, pubblicato sul sito del ministero dell’Interno. Seguono Aci Castello (20,30 per cento), Gravina di Catania (19,97 per cento), San Gregorio di Catania (19,94 per cento), Trecastagni (19,93 per cento) e Valverde (19,13 per cento).
A vestire la maglia nera è invece Palagonia (7,34 per cento), seguita da San Cono (7,58 per cento). Leggermente meglio va a Ramacca (8,03 per cento), San Michele di Ganzaria (8,08 per cento), Castel di Iudica (8,23 per cento), Raddusa (8,26 per cento), Bronte (8,28 per cento), Mazzarrone (8,30 per cento), Mirabella Imbaccari (8,52 per cento), Biancavilla (8,77 per cento), Randazzo (8,84 per cento). Risulta perfettamente nella media, invece, il dato legato a Catania città: con il 15,02 per cento di aventi diritto andati a votare.