In cinque hanno agito con violenza, utilizzando taglierini e usando il cassiere come scudo per fuggire. Ma ad incastrare due uomini del commando, sono state le sofisticate indagini della polizia, partendo dalle impronte recuperate da un depliant abbandonato da uno dei malfattori
Rapina in trasferta per due palermitani Arrestati dopo il colpo in una banca nissena
Rapina in trasferta per due pregiudicati palermitani. Si tratta di Pietro Alfano, di 25 anni e Vincenzo D’amico, 24 anni, finti entrambi agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, per una rapina ai danni di una banca nissena. Il commando ha agito con grande violenza e sicurezza, usando armi da taglio e portando via con la forza il cassiere, usato come scudo. Il colpo ha fruttato ai malviventi un bottino da 23 mila e 255 euro. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della Procura della Repubblica, con la quale è stata contestata ai due la rapina aggravata commessa lo scorso 29 agosto 2014 all’interno della banca di Credito Cooperativo “G.Toniolo”, a Caltanissetta, in via Turati.
Ai due rapinatori trasfertisti è stato anche contestato il furto dell’autovettura utilizzata per la rapina e il porto illegale di armi. Secondo la ricostruzione della polizia, alla rapina presero parte tre uomini, l’Alfano e il D’Amico, e un terzo dal volto coperto. I malviventi, dopo aver immobilizzato sotto la minaccia di taglierini i due dipendenti che si trovavano alle casse, il direttore e i clienti presenti, si sono impossessati del denaro. I tre, dopo aver colpito con un pugno uno dei cassieri, lo hanno trascinato fuori utilizzandolo come scudo per uscire dalla banca. I malviventi, sarebbero successivamente fuggiti, con altri due complici, che li attendevano fuori, a bordo di una Fiat Grande Punto.
La Polizia Scientifica è riuscita a incastrare i due rapinatori grazie a una sofisticata analisi delle impronte digitali rinvenute in parte su un dépliant abbandonato da un uomo della banda all’interno della banca e nell’abitacolo dell’automobile utilizzata per il colpo. Le tracce raccolte hanno consentito agli investigatori di risalire ad Alfano e D’Amico e poi alcuni testimoni interrogati al riguardo hanno riconosciuto tra le foto segnaletiche i volti dei due arrestati proprio come gli autori della rapina. Sono in corso altre indagini da parte della polizia per individuare i tre complici della rapina.