Diciotto anni e originario del Gambia. Si chiama Bakary Samateh ed è lui, secondo la squadra mobile della questura di Catania, il secondo uomo che - nella notte del 30 agosto - ha fatto irruzione a casa di un commissario di polizia. Guarda il video
Rapina al poliziotto, arrestato un altro 18enne Riconosciuto dalle foto pubblicate su Facebook
Diciotto anni e originario del Gambia. Si chiama Bakary Samateh ed è lui, secondo la squadra mobile della questura di Catania, il secondo uomo che – nella notte del 30 agosto – ha fatto irruzione a casa di un commissario di polizia per una rapina. Che però non è andata a buon fine. Il poliziotto si è svegliato – erano circa le 3.30 del mattino – e ne è nata una colluttazione. Finita con 80 punti di sutura e venti giorni di prognosi per il componente delle forze dell’ordine e diverse fratture e il ricovero all’ospedale Garibaldi di Catania per uno dei due aspiranti rapinatori, il 18enne ghanese Mohamed Gibren.
Quella notte, i due avrebbero avuto con sé un’arma da taglio con la quale hanno ferito l’agente. Per fuggire si sono buttati giù dal balcone del primo piano dell’abitazione. Gibren ha immediatamente riportato delle ferite gravi dovute al salto ed è stato trasferito in ospedale, piantonato dalla polizia con l’accusa di rapina aggravata in concorso. Del suo complice, invece, si erano perse le tracce. Adesso le indagini avrebbero avuto un esito: dopo i sopralluoghi della scientifica sono state rinvenute un paio di ciabatte abbandonate dal fuggitivo, su cui sarebbero stati disposti degli esami scientifici.
Nel frattempo, sarebbero stati acquisiti i nominativi di tutte le persone ospitate nella comunità in cui il 18enne già arrestato viveva. Da lì si è arrivati a un’analisi dei profili Facebook: il 29 agosto, poche ore prima della rapina, Mohamed Gibren era stato immortalato in una fotografia assieme a Bakary Samateh. Quest’ultimo, ritratto in foto, somigliava secondo gli inquirenti all’altro rapinatore, immortalato dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Dall’analisi dei tabulati telefonici sarebbe emerso, inoltre, che nella notte tra il 29 e il 30 agosto una cella del telefonino del giovane aveva agganciato un ponte radio nelle immediate vicinanze dell’abitazione del commissario di polizia.
Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, Mohamed Gibren avrebbe poi confermato l’identificazione del complice di fronte al pubblico ministero. Samateh, comunque, nel frattempo si era allontanato da Catania (lo si vede nelle immagini delle telecamere della stazione). Ma è tornato ieri sera quando è stato notato mentre scendeva da un’automobile, sempre nella zona della stazione. Nonostante il tentativo di fuga, è stato bloccato e portato negli uffici della squadra mobile. Adesso si trova nel carcere di piazza Lanza.