Svelati i retroscena di un colpo del 30 giugno scorso commesso ai danni di un impiegato di una sala scommesse addetto al parcheggio. A capo della banda ci sarebbe l'ex agente che avrebbe assoldato due giovani 20enni ora in carcere. Nel 1996 è stato allontanato dalla polizia dopo una condanna a cinque anni
Rapina a una sala scommesse, due arresti e un fermo Tra loro un ex poliziotto già condannato per otto colpi
La squadra mobile ha eseguito un fermo e due arresti per una rapina aggravata a un impiegato della sala scommesse di via Molinari, addetto al parcheggio. In quell’occasione il bottino ottenuto dai malviventi è stato di circa settecento euro. Tra le persone coinvolte spicca il nome di Vincenzo Ruisi, 48 anni, pluripregiudicato ed ex poliziotto, in servizio fino al 1996, quando è stato allontanato in seguito a una condanna definitiva a cinque anni e otto mesi di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per aver commesso otto rapine, aggravate dall’utilizzo di un’arma – tra l’altro di ordinanza – in concorso con altre persone. Dopo pochi giorni è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due giovani di 20 anni Maurizio Sirchia, Alessio Corrao.
La polizia ha quindi ricostruito la dinamica della rapina: alle ore 14.10 del 30 giugno, le pattuglie dei Falchi della squadra mobile sono arrivate sul posto dopo la segnalazione della rapina. Hanno appreso così che pochi istanti prima era stato messo a segno il colpo da due giovani di cui uno armato di pistola. I malviventi, dopo aver minacciato l’impiegato di essere pronti a fare fuoco, dicendo «se non stai zitto ti ammazziamo», si sarebbero appropriati dell’incasso di 700 euro per poi darsi a precipitosa fuga, a bordo di un’auto guidata da una donna.
Già dai primi accertamenti, riferisce la polizia, è emerso il ruolo «tutt’altro che marginale», ricoperto da Ruisi. Dalle indagini è risultato che l’uomo era un assiduo frequentatore della sala giochi, e come lo stesso giorno della rapina, ma circa un’ora e mezza prima, si fosse già recato presso il parcheggio di Via Molinari, con la stessa auto successivamente utilizzata, probabilmente, per effettuare un sopralluogo funzionale alla rapina. Ruisi è stato rintracciato dagli agenti in un centro medico privato presso cui risultava regolarmente impiegato ed è stato condotto negli uffici della Squadra Mobile.
I poliziotti hanno delineato il quadro del delitto: sarebbe stato proprio l’ex agente ad assoldare i due rapinatori. Ruisi avrebbe convinto la sua compagna di essere un medico e successivamente, per motivi ancora da accertare, ad accompagnare due ragazzi 20 anni, suoi conoscenti, fino al parcheggio teatro della rapina. La donna, completamente all’oscuro di tutto, avrebbe atteso in auto il ritorno dei due giovani; i malviventi, subito dopo la rapina, sarebbero tornati in macchina e si sarebbero fatti accompagnare per un tratto di strada, inseguiti dalla polizia, fino a decidere di scendere dal mezzo per proseguire la fuga a piedi.
Ruisi è stato sottoposto a fermo per il reato di rapina aggravata e attualmente si trova recluso presso il carcere Pagliarelli. Ulteriori accertamenti sul suo telefonino, sequestrato dai poliziotti, hanno permesso di identificare i due complici, ventenni, palermitani, entrambi pregiudicati per reati di natura patrimoniale. Le perquisizioni effettuate presso le rispettive abitazioni dei due giovani, riferisce ancora la polizia, hanno consentito di rinvenire, a casa di Sirchia, una pistola giocattolo corrispondente a quella utilizzata per commettere la rapina, occultata all’interno di una scatola di scarpe, insieme a parte del bottino. I due si trovano attualmente reclusi in carcere.