Il presidente della partecipata che si occupa dei rifiuti parla del piano delle somministrazioni partito ieri e dei prossimi passi che aspettano l'azienda. E non chiude la porta all'ingresso dei 94 ex Reset: «Bisogna avere le coperture, ma è un obiettivo»
Rap, dopo le vaccinazioni arriva il potenziamento dei servizi Il punto: dai nuovi centri di raccolta alla situazione assunzioni
La Rap torna lentamente alla normalità. Ieri è iniziato il processo di vaccinazione dei dipendenti. Un numero ridotto, per evitare disservizi o ritardi nella raccolta o nella lavorazione dei rifiuti. «La conferma è arrivata l’altro ieri pomeriggio e già entro poche ore avevamo 290 persone prenotate – dice il presidente della partecipata, Giuseppe Norata – Il numero esatto ancora non lo so perché alcuni con patologie non hanno potuto ricevere la dose, ma si procede a gruppi di 90 al giorno. Avremmo potuto vaccinarne 500 al giorno, ma ci stiamo organizzando con parsimonia per non paralizzare i servizi. Non abbiamo voluto correre rischi, procedendo a piccoli gruppi per ogni reparto».
I dipendenti delle partecipate comunali rientrano infatti nella categoria di lavoratori che svolgono servizi essenziali, i primi della lista dopo le forze dell’ordine. «Abbiamo richiesto attenzione da parte dell’assessorato – continua Norata – e quando abbiamo dovuto sederci in panchina l’abbiamo fatto e abbiamo atteso. Dall’Asp e dalla Regione però hanno risposto con tempestività. Al momento il numero la risposta da parte dei dipendenti è ottima, ricordiamo che la vaccinazione è sempre su base volontaria e non può essere obbligata, ma stiamo pressando notevolmente perché i lavoratori possano aderire per il bene dell’azienda e per quello della città».
Risolto il problema Covid, tema a cui la Rap è molto sensibile visto il focolaio che ha coinvolto l’azienda alcuni mesi fa, l’obiettivo sarà ancora quello di potenziare le infrastrutture, per usare le parole del presidente dell’azienda, «a servizio del servizio di igiene ambientale: i centri comunali di raccolta e quelle che riguardano la discarica di Bellolampo». L’intenzione è di aprire quanto prima il Ccr di via Mongitore, quello di piazzale Giotto e quello di via Ernesto Basile, per cui è atteso solo il responso degli uffici comunali. In particolare quello di piazzale Giotto è molto atteso, vista l’abolizione del centro di raccolta mobile che da anni era piazzato nel parcheggio a ridosso di viale della Regione.
Proprio i Ccr potrebbero dare la spinta in più per contrastare l’abbandono dei rifiuti ingombranti, che la città continua a produrre in una mole fuori dall’ordinario. «Anche su questo fronte – dice ancora Norata – qualcuno ci dovrebbe dare una mano. Nel 2020 avevamo la soglia di raccolta di 120mila pezzi come obbligo contrattuale, ne abbiamo raccolti 170mila, con un notevole aggravio delle spese per la Rap e nonostante questo non si percepiscono miglioramenti in città».
Altra questione aperta è quella del passaggio in Rap dei 94 dipendenti dalla Reset, che sembrava ormai essere arenato, con tanto di proteste sindacali del caso. Su questo fronte però Norata non chiude le porte dell’azienda, tutt’altro: «Stiamo lavorando intensamente, non è accantonata l’ipotesi, ma dobbiamo accantonare il piano del fabbisogno, perché quando è stato messo a punto non c’erano i circa 70 operatori che lavoravano al tribunale a cui non è stato rinnovato il contratto di servizio e che abbiamo provveduto a distribuire allo spazzamento, alla differenziata e nei Ccr. Ciò non toglie che abbiamo ancora bisogno di parecchio personale, ma prima dobbiamo mettere in sicurezza la società con un’adeguata copertura finanziaria. Assumere i dipendenti Reset, tuttavia, rimane uno degli obiettivi: è corretto dirlo, perché se dovessi prendere operai è chiaro mi muoverei nell’alveo delle partecipate».