A parlare è il funzionario sospeso l’8 agosto scorso dal cda. Una decisione che sarebbe stata presa in seguito all'emergenza rifiuti in città scoppiata a fine luglio. Il responsabile a capo della raccolta differenziata nega di aver ricevuto alcun «avviso» e di aver nominato un avvocato per «impugnare il provvedimento» poiché a suo avviso sarebbe «stato punito» per la sua autonomia
Rap, dirigente licenziato si difende Gucciardo: «Procedura irregolare»
«Sono stato messo in ferie forzate mentre mi trovavo in vacanza, fuori dall’Italia, mi hanno attaccato. Mi hanno ritenuto responsabile di tutte le disfunzioni della Rap. Una procedura che non so se sia regolare». A parlare è il dirigente della Rap Giovanni Gucciardo dopo che l’8 agosto scorso il consiglio di amministrazione della società, che gestisce la raccolta dei rifiuti a Palermo, lo ha sospeso e avrebbe avviato la procedura per il suo licenziamento. Una decisione che sarebbe stata presa in seguito all’emergenza rifiuti in città scoppiata a fine luglio ma che per il Cda sarebbe legata anche ad altri motivi e la figura dirigenziale si sarebbe, ripetutamente, resa «responsabile di gravi episodi che avrebbero leso il rapporto fiduciario».
Gucciardo, appena rientrato dalle ferie, però non ci sta e punta il dito contro il provvedimento che sarebbe, a suo avviso irregolare e annuncia di impugnare il provvedimento: «Sono stato messo in ferie forzate – dice – una procedura che non so se sia regolare. Non mi sono potuto neppure difendere. Non ho ancora avuto in mano il provvedimento di licenziamento che mi è stato spedito tramite giornali, ma lo impugnerò e difenderò in tutte le sedi la mia professionalità». Attualmente a capo dell’area della raccolta indifferenziata, Gucciardo ha già nominato un avvocato che lo tutelerà in questa vicenda.
«Io ho criticato in modo costruttivo l’operato della nuova dirigenza della Rap – aggiunge -. Ho competenza ma non mi occupo dei mezzi e nemmeno dell’organizzazione del lavoro». Il dirigente torna anche sulle polemiche legate alla mancata raccolta dei rifiuti, spiegando che in questi anni l’azienda così come è organizzata «non è pronta per gestire al meglio i servizi di raccolta e spazzamento di Palermo. Ci sono pochi dipendenti che si occupano della raccolta e della pulizia delle strade e troppi portieri. Servirebbe una pianta organica. Ripeto: ancora non ho ricevuto nessun provvedimento di licenziamento. In questi anni sono stato una voce fuori dal coro – conclude – forse per questo sono stato punito».