Quanti vuoti nella macchina comunale Nel 2018 più di tremila posti vacanti

Il Comune di Palermo spende ogni anno 248,1 milioni di euro per il personale, di cui 230 milioni per i contratti a tempo indeterminato: 32,6 milioni per gli operai del Coime, 120mila per i co.co.co, 213,1 milioni per i dipendenti diretti, 2,2 per gli ex Lsu e 61mila euro per i supplenti. Nel bilancio triennale 2016/2018, però, c’è ancora spazio per nuove assunzioni e stabilizzazioni fino a un massimo di 1,4 milioni. Questi dati sono contenuti nella relazione dell’Area Relazioni Istituzionali sulle potenzialità di assunzione da parte del Comune, che fa parte del pacchetto di delibere affisse ieri sull’albo pretorio.

Le nuove assunzioni sono al centro di una trattativa in corso con le organizzazioni sindacali e la relazione è stata richiesta dalle stesse parti sociali per capire fin dove si può spingere l’amministrazione. Nel 2015 i pensionamenti hanno generato un risparmio di 3,1 milioni, quest’anno di 2,2 milioni, l’anno prossimo sarà di 3,5 milioni: di queste cifre si può utilizzare al massimo il 25 per cento, cioè 790mila euro quest’anno, 565mila l’anno prossimo e 893mila nel 2018. Nel 2016 hanno smesso di lavorare 139 dipendenti, l’anno prossimo toccherà a 149, nel 2018 ad altri 171.

Nel 2017 sarà possibile stabilizzare due fotografi ex Palermo Lavoro, 19 ex articolo 23 (un geologo, un progettista, un agronomo, tre architetti, uno psicologo, un tecnico-progettista, un assistente sociale, un contabile, un esperto di sport, un bibliotecario, sei amministrativi, un istruttore amministrativo) e 12 ex Lsu e sarà possibile assumere un capo ufficio stampa e sei funzionari educativo-pedagogici. Nell’arco dei prossimi due anni il Comune si ritroverà con diverse carenze di organico: entro il 2018 saranno vacanti 389 dipendenti di categoria A (545 posti coperti a tempo indeterminato, previsti in dotazione organica 934), 902 di categoria B (2.569 e 3.472), 1.102 di categoria C (1.353 e 2.939) e 745 di categoria D (1.181 e 2.096). Ecco spiegato perché poi a Palazzo delle Aquile sono costretti a ricorrere agli incarichi esterni cercando fra i professionisti le figure mancanti (qui il bando di novembrequi quello di ottobre).

Fra i provvedimenti approvati, un atto di indirizzo che incarica l’Area Cultura di scrivere un regolamento per disciplinare l’individuazione di strutture e spazi teatrali e i rapporti contrattuali tramite negoziazioni con i titolari. L’amministrazione destina un’altra fetta della tassa di soggiorno – un ulteriore 10 per cento che si aggiunge al 10 per cento già versato – per migliorare l’accoglienza nell’itinerario arabo-normanno. Introdotta a maggio 2014, la tassa di scopo ha prodotto finora un introito superiore ai tre milioni di euro.

A proposito di Unesco: il sindaco Leoluca Orlando ha siglato un accordo con… il sindaco metropolitano Leoluca Orlando. Il paradosso burocratico è presto spiegato: ad aprile la Città Metropolitana del capoluogo siciliano, all’epoca ancora commissariata, e la Provincia di Matera hanno stretto una partnership, aperta anche ai rispettivi Comuni capoluogo, per guidare la rete dei siti Unesco del Sud Italia. Il Ministero dei Beni Culturali e l’ex Provincia contribuivano con 50mila euro a testa: Palazzo Comitini, in particolare, garantiva 30mila euro in denaro e 20mila in risorse umane. Nel frattempo però le Città Metropolitane hanno subito un drastico taglio alle risorse tanto da non riuscire nemmeno a riparare le strade. Ed ecco che giunge il soccorso il capoluogo pagando metà del contributo economico, 15mila euro.


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