L'ex presidente del Calcio Catania, agli arresti domiciliari dopo l'inchiesta Icaro sul crack di Wind Jet, è stato ascoltato per l'interrogatorio di garanzia. L'imprenditore ha scelto di rispondere alle domande. Una linea difensiva opposta da quella di uno degli altri indagati, il commercialista Vincento Patti. Guarda il video
Pulvirenti, interrogato respinge le accuse Il legale: «Operazioni sbagliate ma pulite»
Nino Pulvirenti risponde alle domande e respinge le accuse ai mittenti. L’ex presidente del Calcio Catania è arrivato in piazza Verga poco prima delle 11. A convocarlo per l’interrogatorio di garanzia è stata Giuliana Sammartino, la giudice che si sta occupando della fase preliminare dell’indagine Icaro sul crack della compagnia aerea Wind Jet. L’imprenditore belpassese, accusato di bancarotta fraudolenta, si è presentato accompagnato dagli uomini della sua scorta privata. Il percorso affrontato accanto al suol legale, il professore Giovanni Grasso, è lo stesso di qualche mese fa dopo l’inchiesta Treni del gol sulle presunte combine nel campionato di calcio di serie B. Prima di passare i controlli di sicurezza, Pulvirenti si è soffermato a salutare una persona, che incrocia casualmente: si tratta di Salvatore Abramo, il legale che cura la vendita del Calcio Catania.
«All’interno di Wind Jet non sono state fatte operazioni distrattive – spiega l’avvocato -. Non è stato un artificio contabile, ma un apporto economico reale quindi non si può configurare alcuna ipotesi. È stato un imprenditore che ha fatto scelte sbagliate – continua Grasso – che ha pagato sul piano economico. Tutte operazioni assolutamente pulite». La prossima mossa difensiva sarà la richiesta di revoca degli arresti domiciliari all’attuale proprietario del club calcistico. Tra gli indagati che si sono presentati negli uffici giudiziari anche Vincenzo Patti. Il presidente del collegio dei sindaci della compagnia aerea ha però scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande. Rinviati a mercoledì gli interrogatori dell’amministratore delegato Stefano Rantuccio, anche lui ai domiciliari, e quello di Paola Santagati, consulente fiscale.