Pub incendiato a Ballarò, in campo Confindustria E nel quartiere commercianti regalano poesie

«Possiamo girare la faccia dall’altro lato lasciando il pub e il quartiere di Ballarò a “cuocere nel proprio brodo” oppure possiamo avere uno slancio di orgoglio e non calare la testa». Confindustria Palermo scende in campo per il pub, sequestrato al rampollo di mafia, Gianni Nicchi, e affidato a una coop di imprenditori antimafia, che lo scorso settembre è stato distrutto da un incendio doloso. Il presidente dell’associazione degli industriali palermitani, Alessandro Albanese, ha inviato una circolare a tutti gli iscritti per sostenere la rinascita e l’apertura del locale. 

Le strade indicate dal numero uno dell’associazione sono due. Allargare la base societaria della cooperativa a responsabilità limitata oppure dare un contributo. Nel primo caso si tratterebbe di entrare nella compagine sociale o versando la quota di mille euro oppure fornendo beni e servizi per 2mila euro. La seconda ipotesi, invece, prevede il versamento di 500 euro quale libero contributo oppure offrendo beni e servi per un importo di mille euro.

«Sono a voi tutti note – scrive Albanese – le vicende legate al pub di Ballarò che, un piccolo gruppo di persone guidate dal nostro Giuseppe Todaro, ha tentato di riaprire, in un contesto di ostilità diffusa, con l’epilogo che conosciamo. Possiamo girare la faccia dall’altro lato lasciando il pub ed il quartiere di Ballarò a “cuocere nel proprio brodo” oppure possiamo avere uno slancio di orgoglio e non calare la testa, anzi, alzarla tutti insieme e dare un segnale a chi vive nel quartiere e subisce passivamente, ma anche a tutta la città che guarda a questi fatti come a cose lontane». L’obiettivo  lanciare un messaggio: far diventare il pub dato alle fiamme lo scorso 17 settembre «un simbolo di riscatto». Anche perché «da tante piccole cose partono i grandi cambiamenti». 

Intanto il quartiere da tempo sotto l’assedio delle forze dell’ordine, con blitz di carabinieri e polizia contro spacciatori e illegalità diffusa sarà per quattro giorni teatro di Ballarò d’autunno, una manifestazione giunta al quinto anno di vita. Dal 30 ottobre al 2 novembre per la “Festa dei morti”, i commercianti del mercato popolare consegneranno ai clienti la borsa della spesa e una poesia. Ma saranno distribuiti anche racconti con incontri ai quali parteciperanno scrittori, giornalisti, saggisti, operatori culturali. Il programma dell’iniziativa prevede anche qualche incursione nell’arte come lo spettacolo di Luca Scarlini che venerdì 30 ottobre alle 21 all’oratorio di Santa Chiara rappresenterà un “racconto sui fantasmi di Giacomo Serpotta”. 

Domenica 1 novembre, invece, la scrittrice Beatrice Monroy racconterà “Demoni e centauri” ispirata a un gruppo di eremiti che più di mille anni fa decisero di vivere nel deserto. Laboratori di scrittura creativa proporranno esercitazioni sul tema del dono.


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