Professore picchiato da padre di un’alunna Per lui emorragia cerebrale e una frattura

Un professore di 50 anni ipovedente è stato picchiato e ferito gravemente dal padre di una studentessa nell’istituto comprensivo Abba Alighieri a Palermo. L’aggressione è accaduta ieri. Secondo una prima ricostruzione un’alunna di terza media all’uscita della scuola avrebbe raccontato che il docente l’avrebbe picchiata. Il padre allora, senza dare possibilità di replica, avrebbe colpito con un pugno al volto il professore, che è stato trasportato in ospedale, dove gli è stata riscontrata un’emorragia cerebrale. Sull’aggressione indaga la polizia.

Solo dopo l’intervento di altri insegnanti e genitori la situazione sarebbe tornata sotto controllo e l’aggressore si sarebbe scusato per il proprio comportamento. Anche perché la figlia, nel frattempo, avrebbe rettificato il suo racconto ammettendo di non essere stata picchiata dall’insegnante ma solo allontanata dall’aula. Il professore, visibilmente sotto choc, è stato trasportato all’ospedale Civico dove i medici lo hanno sottoposto a una tac che ha evidenziato un’emorragia cerebrale, oltre a una frattura allo zigomo. Solo questa mattina i medici hanno sciolto la prognosi, giudicando il paziente guaribile in 25 giorni. L’aggressione è stata segnalata agli agenti della squadra mobile che, referto in mano, stanno procedendo nei confronti del genitore violento.

«Quanto accaduto ieri sera a Palermo è gravissimo. Si tratta di un fenomeno preoccupante che si verifica ormai quasi quotidianamente e che bisogna comprendere e affrontare», è il commento della segretaria della Flc Cgil Sicilia Graziamaria Pistorino. «Proprio per affrontare il tema – aggiunge – abbiamo organizzato un convegno dal titolo Insegnanti: da modelli a bersagli. Recuperare la dignità e il prestigio della professione docente, in programma per lunedì 16 aprile presso l’aula magna Paolo Borsellino del liceo classico Giovanni Meli di Palermo. Insieme a relatori, sociologi e pedagogisti rifletteremo sulle cause che negli anni hanno portato a questa forma di degenerazione nel rapporto tra i docenti, gli studenti e le loro famiglie. Allo stesso tempo cercheremo di individuare strumenti e soluzioni per tentare di contrastarla, anche dal punto di vista del sindacato».


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