Primarie Pd a Palermo: l’ombra di un grande intrigo

“Se venisse confermata la notizia che in provincia di Palermo è stato effettuato un tesseramento ‘last minute’ al Pd, dopo il 30 novembre, per falsare il risultato delle primarie di domenica prossima, sarebbe un fatto di enorme gravità che inficerebbe i principi di democrazia cui si ispira la libera consultazione del popolo dei Democratici”.

A parlare è Pino Apprendi, candidato alle primarie del Pd prevista domenica 30 dicembre. Le primarie, per la cronaca, dovrebbero individuare i candidati di Camera e Senato. Considerato che si voterà di nuovo con il ‘Porcellum’, è ovvio che i primi sei-sette che vinceranno le primarie saranno matematicamente eletti deputati.

Tutto questo avviene perché in Italia gli spazi di democrazia, al di là delle chiacchiere, si restringono. Ormai, nel nostro disgraziato Paese – nel silenzio generale – i parlamentari vengono scelti come ai tempi del Fascismo. La differenza è che, allora, li sceglieva Benito Mussolini, oggi li scelgono le segreteria romane e, con il probabile arrivo di Mario Monti in politica, le massoneria finanziarie che si sono impossessate dell’Unione Europea.

Quattro anni non sono bastati ai vari Bersani, Berlusconi, Casini per cambiare una vergognosa e antidemocratica legge elettorale. Una legge – il Porcellum – che. di fatto, consente ai ‘capi’ dei vari Partiti politici – e adesso anche alla Massoneria finanziaria – di mandare alla Camera e al Senato, grazie alle lista ‘bloccate’, i propri ‘camerieri’: quei ‘camerieri’ che, non a caso, proprio perché eletti, nel 2008 con il Porcellum, non hanno cambiato la legge elettorale sui indicazione dei loro ‘capi’ che, quattro anni fa, li hanno ‘nominato’ deputati della Camera e senatori di quel che resta della nostra Repubblica (evitiamo il complemento di specificazione per carità di patria…).

Il Pd, che alla fine è il meno peggio che oggi offre la politica italiana, ha giustamente optato per le primarie. A ‘corsa regolare’, dovrebbero essere gli iscritti dello stesso Pd ad eleggere i candidati che andranno nelle liste ‘bloccate’ del Porcellum.

Ma ecco che – almeno a Palermo – potrebbe essere spuntato l’inghippo. Come abbiamo anticipato due giorni fa, si ipotizza che nel capoluogo dell’Isola le liste degli iscritti al Pd potrebbero aver subito un ‘ritocco’. Di operazioni sugli iscritti parlano in un esposto, i parlamentari uscenti del Pd Alessandra Siragusa e Tonino Russo, e il candidato alle primarie, sempre nel collegio di Palermo, Bernardo Mattarella (per la cronaca, le primarie vengono celebrate su base provinciale).

Il fatto, se vero – come fa notare Pino Apprendi, uomo politico al di sopra di ogni sospetto, perché universalmente riconosciuto come persona per bene – sarebbe molto grave. Vediamo il perché.

Alle primarie di domenica prossima possono votare coloro i quali hanno votato in occasione delle primarie che hanno ‘incoronato’ Bersani candidato del centrosinistra a premier nel nostro Paese. Chi ha votato, ovviamente, è iscritto al Pd. Tra gli iscritti ci potrebbero essere persone – poche, in verità – che non hanno votato alle ultime primarie nazionali. Anche questi hanno diritto a votare.

Dove potrebbe nascere l’inghippo? Nel fatto -come fa notare Apprendi – nel fatto che, a Palermo, possa essere andato in scena un tesseramento dopo il 30 novembre, ovvero dopo le primarie vinte da Bersani.

Che succederebbe se, ad esempio, a Palermo gli elettori, in occasione delle ultime primarie,fossero stati 2 mila e 800 e, domenica prossima diventerebbero 4 mila e rotti? Sarebbe ipotizzabile che oltre mille iscritti non sarebbero andati a votare alle primarie nazionali?

Se dovesse succedere una cosa del genere anticipiamo che scoppierà un grande ‘bordello’. Perché saremmo davanti, con molta probabilità, a un’azione ‘spataiuola’e ‘zaffigna’ da parte di qualcuno.

“Spero tanto – conclude Apprendi, in Sicilia esponente dell’area Letta, che sollecita una verifica sugli elenchi degli iscritti al partito – che nessun esponente del mio partito sia rimasto folgorato dallo spot Tv dei Gratta e Vinci, ‘ti piace vincere facile’ e abbia pensato di preconfezionarsi uno o più deputati ricalcando, alla lettera, quanto previsto dal codice penale nella parte in cui si occupa del reato di truffa”.

Il richiamo al codice penale non è da sottovalutare: ciò significa che, se si dovessero verificare ‘stranezze’, la vicenda finirà sul tavoli dei giudici…

Foti di prima pagina tratta da mondoauto.blogosfere.it

 


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