Premio De Mauro, la dirigente Ics Sperone-Pertini tra i finalisti Di Bartolo: «A scuola puoi scoprire talenti che non sai di avere»

«Partendo dall’ascolto di un territorio con diritti speciali, la scuola ha assunto doveri speciali, per riconoscere le potenzialità, ricucire il tessuto sociale disgregato, creare partecipazione, condivisione e cambiamento, partendo dalla consapevolezza dei propri diritti». Questo un breve passaggio delle duemila battute del progetto Percorsi di partecipazione verso nuovi immaginari, con cui Antonella Di Bartolo, dirigente scolastica dell’Ics Sperone-Pertini, ha presentato la propria candidatura alla nona edizione del premio internazionale Global Junior Challenge. La dirigente, su 83 candidature arrivate da diversi Paesi, è rientrata tra i 23 finalisti che saranno presenti a Roma tra l’11 e il 13 dicembre, giorno in cui avverrà la premiazione in Campidoglio.  

La Global Junior Challenge è da sempre stata gestita dal Comune di Roma insieme alla Fondazione Mondo Digitale, di cui Tullio De Mauro, linguista, professore emerito e studioso dei sistemi di istruzione a livello internazionale, era presidente onorario. «Gli hanno dedicato un premio speciale – spiega Di Bartolo – una sezione è riservata ai docenti e un’altra dirigenti scolastici. Per questi ultimi i criteri di selezione riguardano l’obiettivo 4 per l’agenda 2030, l’istruzione di qualità per tutti». Le 83 candidature per il premio sono arrivate anche da Cambridge, dal Sudafrica e dal Canada. Tra finalisti spicca il nome di Salvatore Giuliano ex sottosegretario alla Pubblica istruzione. «È bello esserci – afferma ancora – anche perché dall’11 al 13 dicembre, al museo di zoologia di Roma, i dirigenti parteciperanno a una sessione di progettazione collettiva con la metodologia Lego serious play. Si tratta di una visione condivisa sull’istruzione di qualità che attraverso una partecipazione attiva diventerà parte di un documento programmatico da portare poi ai decisori politici. Tra questi non possono mancare Mibac e Miur e il presidente del Consiglio ma immagino possa arrivare anche a livelli sovranazionali». 

Una candidatura che deriva dalla costante ricerca della dirigente di un modo per rendere la scuola parte attiva del territorio nel quale opera. Ne sono significative testimonianze il recupero del plesso Sandro Pertini: in un’ala abbandonata dell’edificio è stata attivata una scuola d’infanzia; a distanza di due anni, è stata inaugurata la scuola primaria e, nel 2016/17, a fronte di una sola terza media in uscita, sono state attivate ben cinque classi prime. Il tasso di dispersione scolastica è calato dal 27,3 per cento al 3,3 per cento in tre anni. L’ultimo atto è di qualche settimana fa: la scuola si è fatta promotrice di un processo di rigenerazione nell’area di Via XXVII Maggio, quartiere Sperone: da piazza di spaccio ad asilo nido, passando per la realizzazione del murale Sangu e latti. 

La ricerca di sinergie e contatti utili a far vivere l’istituto all’interno di un quartiere complesso come quello dello Sperone in modo propositivo non è semplice ma diventa indispensabile per il ruolo che la scuola deve avere: «Conoscevo la fondazione Mondo Digitale – spiega la dirigente – perché avevano proposto e realizzato un modulo di robotica e avevo visto un loro formatore al lavoro». Da quella esperienza è nata una settimana di full immersion sul tema all’interno del progetto Open Space, che ha portato alcuni alunni della scuola media ad accendere un led attraverso una piattaforma open source: «Le materie scientifiche non vengono prese in considerazione dalle ragazze – afferma ancora la dirigente – e una mia studentessa al termine di questa esperienza mi ha detto che non aveva mai pensato di dedicarsi all’informatica ma che quasi quasi ci stava facendo un pensierino. Solo la scuola tu può offrire un’azione innovativa e diversa. Quando si parla di didattica orientativa di parla proprio di questo, del fatto che può portarti a scoprire un talento che neanche tu sai di avere. Dopo questo e altri scambi mi hanno invitato a candidarmi». Così la dirigente ha scoperto questo concorso e prodotto una breve presentazione e un video di due minuti dove sono state messe insieme alcune foto. «La considero un’opportunità. La visione di scuola in cui credo è quella che porta ad uscire dalla marginalità e la tecnologia ti può portare su vere e proprie autostrade della comunicazione, aiutandoti a spostarti e a contrastare proprio la marginalità territoriale e sociale, come accendere un led nella testa di una giovane ragazza». L‘Ics Sperone-Pertini è l’unica scuola palermitana presente oltre ad altre due siciliane rispettivamente di Siracusa e Catania.

Stefania Brusca

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