“Alle Poste, malgrado lattivo di bilancio, si dichiarano esuberi pari a 10.000 lavoratori di cui in Sicilia circa 700. Entro lanno, inoltre, si annuncia la chiusura di oltre 50 uffici postali”. Lo dice il segretario Slp Cisl Sicilia, Giuseppe Lanzafame, che annuncia scioperi e manifestazioni contro il piano dell’azienda. “Non basta raggiungere obiettivi e ricavi in unazienda dello Stato. Poste dopo aver sfruttato e mortificato i lavoratori vuole fare ricavi tagliando 10.000 posti di lavoro e chiudendo uffici”.
I primi tagli interessano, in questi giorni, le regioni del nord (Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Marche e Molise), successivamente, entro lanno, continuano con tutte le altre regioni, compreso la Sicilia. “Ancora non si conosce la data ufficiale ma il progetto è stato presentato alle organizzazioni sindacali che non hanno condiviso. In Sicilia” aggiunge il sindacalista “sarà fortemente ridimensionato il centro di
meccanizzazione di Palermo che lavora il prodotto postale di Palermo,Trapani e Agrigento, e occupa circa 350 lavoratori. Le zone di recapito della regione che saranno soppresse sono circa 400 con gravi ripercussioni occupazionali e di mobilità degli stessi”.
“La Cisl e la Cgil sono contrari a questo piano di macelleria sociale e intraprenderanno tutte le azioni volte a far desistere lapplicazione di un piano scellerato”.
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