Le rivendite di giornali tendono a sparire dalla circolazione. Negli ultimi dieci anni sono circa 400 quelle che hanno chiuso in tutta l'Isola. Un destino segnato, a cui il Comune madonita però ha saputo reagire. «Tutti hanno imparato a destreggiarsi con altro, anche gli anziani»
Pollina, zero edicole in paese: l’unica a Finale a 8km Sindaca: «Mai sofferto la solitudine, qui ci adattiamo»
Sempre più paesi e paesini dicono addio alle edicole. Da un lato la crisi della carta stampata in favore di un web sempre più onnipresente nelle vite di tutti, dall’altro gli elevati costi di distribuzione, specie nelle province e nei Comuni più distanti. In un clima a tratti nostalgico, a tratti invece proiettato verso un futuro con sempre meno carta in giro. A Palermo, dove le edicole negli ultimi anni sono passate da 250 a 120, l’ennesima è sparita solo pochi giorni fa: quella storica all’incrocio tra via Cavour e via Ruggero Settimo, chiusa da tempo. A poco meno di cento metri dal capoluogo, invece, c’è chi di edicole a due passi da casa non ne vede già da qualche anno. A Pollina, ad esempio, nel centro storico le rivendite e giornalai sono quasi un lontano ricordo. Anche se in realtà dire che non ne esistano proprio più sarebbe inesatto. Il Comune madonita famoso in tutto il mondo per la produzione della manna si divide, infatti, in una parte più alta, il centro, e una invece sul mare. È Finale di Pollina, frazione a otto chilometri di distanza dove molti abitanti e attività si sono spostate soprattutto dopo il terremoto del ’93. Ed è lì che resiste, ancora oggi, l’unica edicola.
«Nel nucleo storico in effetti siamo sprovvisti. Ma esistono diversi bar del posto che prendono quotidianamente il giornale, alcuni almeno, per fare in modo che chi frequenti quei locali possa rimanere aggiornato – racconta la sindaca Magda Culotta -. Ma è chiaro che è un’offerta limitata rispetto a quello che contengono normalmente le edicole. È pur vero che con Internet oggi è più facile ottenere informazioni rispetto a una volta, e forse quindi si ha un’esigenza inferiore rispetto che in passato». Ma cos’è che porta una realtà come un’edicola a sparire del tutto da un territorio? Come si arriva, al di là del suo impatto e dei suoi effetti, a questo punto? «L’edicola che avevamo nella zona del centro si occupava anche di altri servizi, ma poi non ha retto più a fronte della crisi, specie quella della carta stampata – dice ancora la prima cittadina -. L’avvento di Internet e di un nuovo modello di comunicazione ha di fatto limitato l’acquisto dei giornali comuni. Quindi ha chiuso i battenti e non c’è stato nessun altro che ha poi sostituito quell’attività. Alcuni negozi già esistenti però, tra bar e tabacchi, hanno deciso di cominciare a prendere alcuni giornali e venderli».
Ma Pollina, quella che vive in cima alla sua rocca almeno, soffrirà la mancanza di un’edicola vecchio stampo? «Chi era abituato all’acquisto del quotidiano credo che un po’ ne soffra, ma tutti poi hanno ovviato col web, imparando a destreggiarsi dentro a questa enorme infrastruttura tecnologica – torna a dire la sindaca Culotta -. Oppure, semplicemente si sono adattati con quello che offrono adesso le attività rimaste qui. O, ancora, al massimo ci si sposta nei centri vicini o basta al limite fare otto chilometri e arrivare a Finale per prendere quello che serve. C’è una sola edicola ma è attrezzatissima». Ma è Internet, insomma, quello su cui oggi principalmente si punta. «Noi qui siamo stati uno dei primi Comuni ad avere la banda larga, non abbiamo mai sofferto la solitudine da questo punto di vista». Anche senza le edicole a collegare al resto del mondo, quindi, non c’è da temere alcuna solitudine.
«Anche i più anziani, che erano abituati a prendere il giornale tutte le mattine, si sono saputi cimentare col web, moltissimi leggono il Corriere o la Repubblica online, qualcuno si abbona anche. Chi è meno avvezzo va al bar a leggere il Giornale di Sicilia, che si trova sempre – assicura -. Ognuno ha cercato di adattarsi nel miglior modo in base alle proprie esigenze». Pollina insomma è in tutti sensi un esempio virtuoso di resistenza anche a quei cambiamenti dovuti alla modernità cui per tanti è spesso difficile piegarsi del tutto. Ma sono tantissime oggi le realtà che si stanno avviando verso questa stessa identica, inesorabile strada, quella di vedere scomparire per sempre ogni edicola. Negli ultimi dieci anni hanno chiuso i battenti circa 400 rivendite in tutta l’Isola. I Comuni, dai più grandi ai più piccoli soprattutto, sapranno rispondere a questo destino che sembra ineluttabile con lo stesso virtuosismo stoico dimostrato da Pollina e dai pollinesi?