Il sindaco Lo Verde aveva persino spostato il proprio ufficio in una tenda da campeggio nei pressi dell'asse viaria interrotta, ma i tempi per il ripristino erano ancora troppo lunghi, così «Il popolo si è mobilitato contro questa mancanza di intelligenza. Non è più una questione politica o di burocrazia»
Polizzi, la protesta non funziona? Ci pensano i volontari Imprese edili ripareranno tratto strada chiusa da 13 anni
Le aveva provate tutte Giuseppe Lo Verde, sindaco di Polizzi Generosa, per ottenere attenzione da parte delle istituzioni sulla strada che dal suo Comune porta a Piano Battaglia. Una strada chiusa da 13 anni a causa di una frana e mai ripristinata, danneggiando il borgo madonita, che si è visto così chiudere un’importante via di sbocco sia per i cittadini che per i turisti, che avrebbero così facilmente potuto raggiungere la località sciistica nel cuore delle Madonie. Il primo cittadino è arrivato anche a forme di protesta piuttosto plateali, con lunghe giornate di lavoro in tenda da campeggio o incatenato in segno di sdegno, ma tutto ciò non deve essere servito a molto, visto che per potere mettere mano all’asse viaria c’è voluto l’intervento volontario dei privati.
Così oggi iniziano i lavori, con le ditte edili locali che hanno messo a disposizione mezzi, uomini e materiali totalmente a proprie spese. Questa volta il sindaco si è trasferito in località Sovarito, dove otto anni fa si è abbattuta una frana che ha bloccato la circolazione. Insieme all’amministrazione comunale ci saranno alcune ditte edili del posto che hanno risposto all’appello di Lo Verde. «Le imprese sono già lì da questa mattina – dice il sindaco a MeridioNews – Noi contribuiremo per quello che concerne la pubblica amministrazione: segnaletica, ordinanze, ma questa è una cosa splendida, con il popolo che si mobilita per non soccombere a questa mancanza di intelligenza. Perché di questo si tratta, non è più una questione di politica o di burocrazia. Noi dobbiamo viverci qui, per questo si sono sostituite le persone alle istituzioni, perché l’interesse è diretto. Questa è una pagina bella per tutti i Comuni siciliani».
Una pagina bella, che vede la luce tuttavia dopo il fallimento di giorni e giorni di protesta. «Il governo regionale ha fatto una prima delibera con l’assegnazione di un milione e mezzo di euro – spiega ancora Lo Verde – Queste somme però, sono in un decreto di finanziamento calderone, vanno scorporate con dei decreti di finanziamento per le singole opere. Da quando c’è stato l’impegno di spesa del governo fino a ora sono già trascorsi oltre due mesi. L’ufficio speciale di progettazione della Regione e quello dell’emergenza idrogeologica sono venuti a fare i sopralluoghi, ma i tempi restano comunque lunghi, tempi che ci avrebbero portato forse fra un anno a iniziare i lavori. E questa è una cosa intollerabile perché ci sono moltissime persone, non solo dalla Sicilia, che vogliono venire qui per visitare la Quacella, per vedere l’abies nebrodensis, vogliono visitare il vivaio Piano Noce, vogliono andare in mountain bike a Piano Battaglia».
L’ultimo, sofferto «no» risale a sabato scorso, la vigilia di Pasqua. «Sono venuti dei ragazzi umbri – racconta il sindaco – e hanno potuto raggiungere questi luoghi di interesse solo grazie all’aiuto della Forestale. Anche perché se non possono raggiungerli da Polizzi devono fare il giro del mondo per arrivarci. Questa cosa non è tollerabile, la strada deve essere aperta. Così abbiamo fatto tutti i preliminari, io ho fatto l’ordinanza e stamattina sono iniziati i lavori per il primo tratto. Abbiamo interessato gli uffici regionali, ma il problema è che ogni volta che alzi il telefono e chiami, la risposta è sempre “ci stiamo lavorando”. Sono 13 anni che dicono che ci stanno lavorando. Adesso basta, abbiamo messo su una squadra, grazie all’interesse degli operatori e delle imprese e stiamo lavorando tutti insieme per il bene della collettività».