Poliziotto Agostino, lo sfogo della sorella  «Dopo tanti anni né verità né giustizia»

«Sono passati 28 anni dal quel terribile 5 agosto 1989, ma mi sembra ieri quando vi hanno barbaramente trucidati davanti ai nostri occhi. Doveva essere un giorno di festa perché oltre il mio 18° compleanno dovevamo festeggiare la notizia dell’arrivo del mio primo nipotino. Appena un mese prima vi eravate sposati, avevate coronato il vostro sogno, il giorno più bello ed emozionante che una coppia possa vivere insieme, eravate raggianti e non smettevate mai di sorridere e di ringraziare mamma e papà.
 Ma la vostra nuova vita insieme è durata soltanto 1 mese e 5 giorni, perché delle… (non trovo aggettivi educati per descriverli) hanno deciso che un giorno di festa doveva trasformarsi in tragedia, purtroppo queste… Non hanno ancora né un volto né un nome, perché dopo tantissimi anni non abbiamo avuto né giustizia né verità». È tanta l’amarezza che traspare nella lettera aperta scritta e pubblicata su Facebook da Flora Agostino, sorella di Antonino, il poliziotto ucciso dalla Mafia il 5 agosto del 1989 insieme con la moglie Ida Castelluccio, che era in attesa di un bambino, e sui cui non è stata mai fatta piena luce. 

«Sapete, dal quel giorno mamma e papà non si sono mai fermati – scrive ancora -, hanno girato tutta l’Italia in lungo e largo affinché la vostra storia venisse conosciuta e non finisse nell’oblio come succede per le storie di tantissime altre vittime innocenti delle mafie. Nelle loro testimonianze vi è un enorme contenuto educativo, soprattutto per le generazioni dei più giovani che non hanno vissuto durante quegli anni; la loro immagine è diventata l’icona della lotta alla mafia. 
La mamma durante ogni testimonianza racconta la vostra bontà d’animo, racconta di come aiutavate i più bisognosi e dei doni che portavate agli orfanelli del Buon Pastore, il suo viso si riempe sempre di lacrime e dice sempre che se quando morirà non avrà avuto ancora verità e giustizia noi figli nella sua lapide dovremmo scrivere ‘qui giace Schiera Augusta Giacoma una donna ancora in attesa di verità e giustizia anche oltre la morte‘. Non sapete quanto queste parole mi feriscano e mi facciano male e soprattutto quanto, ogni volta cerco di cacciare dentro le lacrime ma non ci riesco è più forte di me».

«
Cerco di andare avanti, lo faccio per la mia famiglia, per mio marito e per i miei figli Ida e Nino, sì li ho chiamati come voi… Ti ricordi l’ho promesso il giorno dei funerali che se avessi avuto dei figli li avrei chiamati come voi e così è stato, il dono più bello della mia vita, Ida è una splendida donna di 21 anni ed è cresciuta nel culto della legalità e dello zio, Nino oggi compie 16 anni. Sì oggi… il giorno del vostro 28° anniversario, da lassù Nino hai continuato a vegliare su di noi , su di me, ed hai fatto sì che un giorno di morte si trasformasse in un giorno di vita, perché tuo nipote è nato un mese e mezzo prima del previsto ed anche lui come Ida è un ragazzo di sani principi.
Sono tantissime le cose che vorrei raccontarvi e lo farò quando un giorno saremo di nuovo insieme ma una cosa voglio dirla, vi ho amati in vita e lo continuerò a fare per sempre». 
Flora


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