Il presidente della regione siciliana, invece di cercare la gobba negli altri, dovrebbe guardare la propria gobba
POLITICANDO/ Crocetta è ormai in un vicolo cieco e se la prende con Orlando
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA, INVECE DI CERCARE LA GOBBA NEGLI ALTRI, DOVREBBE GUARDARE LA PROPRIA GOBBA
di Carmelo Raffa
Rosario Crocetta, dopo le proteste dei giorni scorsi delle migliaia di lavoratori della Formazione, degli operai della Forestale, dei dipendenti degli enti regionali che operano in agricoltura e via continuando – tutta gente che, grazie alla sua azione di governo si ritrova senza stipendio ed in mezzo alla strada – sembra essere in preda alle farneticazioni. Ieri, non gradendo la manifestazione indetta dai Sindaci siciliani, che reclamano giustamente i fondi per garantire i servizi essenziali ai cittadini, ha attaccato il presidente dell’Anci Sicilia, il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che da tempo insiste affinché il Governo nazionale proceda al commissariamento della Regione siciliana.
Crocetta, da tempo e come abbiamo scritto in precedenti servizi, soffre di sonnolenza, perché ha continui incubi nei quali intravede Leoluca Orlando quale possibile sostituto alla presidenza della Regione siciliana. Così, ieri, perdendo le staffe, gli ha rinfacciato che con i passati Governi Cuffaro e Lombardo il Sindaco di Palermo ha usato un comportamento accondiscendente.
Ma Rosario Crocetta dove ha vissuto negli anni scorsi? Si ricorda che Orlando siede al Governo della città da qualche anno? Si ricorda di un certo Diego Cammarata?
No, caro Governatore, così non va! C’è modo e modo di fare politica e certamente certe cose da lei dette hanno l’effetto di un boomerang.
Noi da tempo parliamo di lei, del suo Governo, della Sicilia, dei siciliani, dei disoccupati giovani e non, del mancato sviluppo, dell’antimafia di professione, etc.
Certamente dobbiamo darle atto che le cose al Comune di Palermo, come in tanti altri Comuni, non danno soddisfazione alla gente di Sicilia. Ma di ciò Lei non dovrebbe affatto gioire ed inveire, perché una cosa è certa: la responsabilità di ciò risiede anche – se non soprattutto – nel suo Governo.
Caro Crocetta, faccia un gesto di vero coraggio: si dimetta.
In tal modo gli elettori potranno scegliere liberamente il proprio presidente e Lei, se vuole, potrà partecipare alle elezioni. Ma – ne siamo certi – dopo tutti i guai che ha combinato, con la certezza matematica che non verrà mai rieletto.