di Carmelo Raffa
Crocetta ed ancora Crocetta. Una ne fa e cento ne pensa. Ieri si è sbizzarrito al punto tale da minacciare il professore Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo e presidente di ANCI-Sicilia, perché si permette il lusso di dare lezioni di diritto ai politici.
Non bisogna usare i libri di testo o il Codice civile, secondo l’attuale Governatore dell’Isola, che noi continuiamo ad affermare che non è stato mai acclamato dal popolo per quell’incarico, ma incoronato dai vertici dei partiti, PD, Udc, etc, facendogli conseguire gli stessi voti conseguiti dalle liste e dai candidati che l’appoggiavano.
Dobbiamo ricordare a Crocetta ed ai pochi crocettiani che per le consultazioni dell’Ars gli elettori non hanno potuto scegliere con voto separato il presidente come avviene per le elezioni comunali e quindi i voti degli elettori che non scelgono il Presidente vanno attribuiti al candidato voluto dalla coalizione.
Ricordiamo, ancora una volta, per fare venire la memoria anche a qualche suo sostenitore che a Lei, caro Crocetta, sono stati attribuiti 617.073 voti pari al 30,47 e mentre alle liste a Lei collegate il 30,43%.
Ricordiamo ancora una volta che alle predette consultazioni il centrodestra si presentò alquanto frammentato e che nonostante ciò la persona di Nello Musumeci ottenne 521.022 voti pari al 25,73% cioè circa due punti percentuali in più rispetto alle liste collegate.
Ricordiamo ancora una volta che l’altro candidato di centrodestra, Gianfranco Miccichè, ottenne 312.112 voti pari al 15,41%. È quindi chiaro che un centrodestra unito su Musumeci avrebbe totalizzato oltre il 41% vincendo le elezioni.
Ricordiamo, infine, che il candidato del Movimento Cinque Stelle Giancarlo Cancelleri conseguì 368.006 pari al 18,17%.
Infine un ricordo che pesa più di un macigno che non possiamo certamente dimenticare. Una fetta del centrosinistra per bene respinse fin da subito il compromesso raggiunto da Lei per fare il candidato ad ogni costo.
Leoluca Orlando in quell’occasione respinse chiaramente alleanze politiche che avevano il sapore del passato e favorì, mettendo in conto tutte le difficoltà della legge elettorale, una coalizione di centrosinistra “non inquinata”. Questa coalizione IDV e liste di centro sinistra che sosteneva Giovanna Marano per la Presidenza ottenne 122.639 voti pari al 6,10%.
Altri voti, pari complessivamente a circa il 3,5%, andarono a formazioni minori.
Quindi per riepilogare, caro Crocetta, lei dovrebbe ogni giorno ringraziare il PD, l’UDC e le altre formazioni politiche che l’hanno imposto agli elettori. La sua candidatura ha portato a casa un valore percentuale da prefisso telefonico.
Dovrebbe ringraziare poi il centrodestra che, pur apprezzando preventivamente la candidatura del galantuomo Nello Musumeci, alla fine, per meri personalismi, si è presentato diviso alle elezioni e con il 41% ottenuto se fatto un po’ di brodo.
Ed ora, caro Governatore, anziché minacciare denunce o farneticare non sarebbe meglio per la Sicilia evitare a continuare a giocare come si sta continuando a fare con l’ultima mossa di far confluire i deputati del Megafono nel gruppo PD per sovvertire la maggioranza cuperliana nel gruppo parlamentare del Partito Democratico all’Ars?
Se proprio ci tiene un po’ ai siciliani e non vuole smetterla col gioco delle tre carte e col metodo divide et impera siamo costretti, nostro malgrado, ad invitarla ancora una volta alle dimissioni.
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