Il punto interessato è a pochi metri dalle Le capannine, tra il lido Delfino e il Villaggio turistico europeo. A sollevare la questione la deputata regionale Gianina Ciancio: «Dalle prime verifiche questa parte di spiaggia sarebbe libera»
Playa, sulla spiaggia compaiono cordoli in cemento Scatta il sequestro per un possibile campo di padel
Dei cordoli in cemento a delimitare una parte di spiaggia spianata, dove probabilmente dovrebbe sorgere un terreno da gioco. Questo è quello che spuntato nel raggio di pochi metri in un fazzoletto di sabbia della Playa di Catania. Lavori che destano sospetti, tanto da fare intervenire la Capitaneria di Porto, che ieri ha posto l’area sotto sequestro. Il punto in cui si sono accesi i riflettori si trova in una delle spiagge che costeggiano viale Kennedy, tra il Villaggio europeo e il Lido Delfino, a poche centinaia di metri da Le capannine. Il punto adesso è recintato con tanto di nastro dissuasore, in attesa di ulteriori rilevamenti da parte dell’autorità competenti.
Tra i primi a sollevare la questione è stata la deputata regionale del Movimento 5 stelle Gianina Ciancio che si è rivolta alla Capitaneria di porto. «Qualche giorno fa ci è stata segnalata la presenza di alcuni operai in questa parte di spiaggia – spiega Ciancio a MeridioNews – Mi sono rivolta al Demanio, ma non mi sono stati forniti documenti che testimoniano autorizzazioni per lavori privati. In ogni caso, qualsiasi tipo di intervento come quello che è stato fatto deve essere autorizzato».
Secondo quanto sostenuto dalla deputata siciliana, quello che dovrebbe sorgere è un campo di padel, sport ultimamente molto in voga anche in provincia. Le spiagge sono disciplinate dal Demanio, che può autorizzare le disposizioni per i proprietari dei lidi che ne fanno richiesta. «Non c’è una dichiarazione di inizio attività né un cartello a testimoniare la presenza dei lavori – aggiunge Ciancio – Eppure, davanti a interventi del genere, sono tutte cose che dovrebbero esserci. Ieri hanno sequestrato il cantiere, vediamo cosa verrà fuori». Da quanto dichiarato dalla Capitaneria di Porto a questa testata, il sequestro è stato disposto in via preventiva per verificare se la parte in causa sia gestita da un privato e se, in questo caso, sono state rilasciate tutte le autorizzazioni necessarie. Gli accertamenti sono ancora in corso e potrebbero concludersi in queste ore.