Lo sappiamo: ora, nel leggere queste righe, diranno che siamo malevoli: che viviamo di retropensieri: che vediamo ovunque cavalli di troia: che non riusciamo mai a cogliere il bene: che, per dirla con santagostino, affoghiamo nella mancanza di bene.
Pistorio e DAgostino lasciano Lombardo? Ma
Lo sappiamo: ora, nel leggere queste righe, diranno che siamo malevoli: che viviamo di retropensieri: che vediamo ovunque cavalli di Troia: che non riusciamo mai a cogliere il bene: che, per dirla con SantAgostino, affoghiamo nella mancanza di bene.
Va bene, accettiamo le critiche in anticipo. Ma quello che pensiamo lo dobbiamo dire. E cosa pensiamo? Che l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che è ancora in piedi e non ha alcuna intenzione di farsi da parte, ne sta preparando una delle sue. Cosa?
Lo diciamo con estrema chiarezza: a noi il passaggio di Lino Leanza, già uomo forte dellMpa di Lombardo, nelle file dellUdc non ci ha mai convinto tanto. E, sempre ragionando con malignità, non deve aver convinto nemmeno il capo dellUdc siciliana, il pacioccone Giampiero DAlia (che se non appoggiasse il Governo Monti sarebbe quasi perfetto, almeno dal nostro punto di vista), che si è inventato gli assessori regionali tecnici per non perdere il controllo della situazione.
Ora, dopo la fuga nellUdc di Lino Leanza, arrivano altre due defezioni dallMpa, oggi Partito dei Siciliani: quella dellex capogruppo dellMpa allArs, Nicola DAgostino, e quella del Senatore, Giovanni Pistorio. (a sinistra, Nicola D’Agostino e Giovanni Pistorio: foto tratta da nicoladagostino.it)
Diciamolo chiaramente: se già era poco convincente il salto della quaglia di Lino Leanza, è ancora meno convincente che DAgostino e, soprattutto Pistorio – due invenzioni di Lombardo – lascino così lo schieramento politico nel quale sono nati perché, da quelle parti, ci sarebbe una gestione troppo verticistica. Neanche la scusa che hanno addotto funziona.
E allora? E allora, a nostro modesto avviso, non è improbabile ipotizzare una delle solite operazioni dellex presidente della Regione. Della serie: tu piazzati lì, tu vai di là, parla, naschia, ascolta e vediamo quello che si può fare
Sullo sfondo ci sono le ormai imminenti elezioni nazionali e il gruppo di Lombardo, che non è più presidente della Regione e che alle elezioni dello scorso 28 ottobre ha perso quasi i due terzi dei voti che aveva raccolto nel 2008, deve collocarsi, in un modo o nellaltro, a Roma.
Fantapolitica? Chissà.