Hanno raccolto firme per chiedere la stabilizzazione di 25mila precari in tutta Italia, 4mila solo in Sicilia. «L'Ue calcola che servirebbe un vigile del fuoco ogni 1.500 abitanti, invece siamo uno ogni 15mila. Lasciare le persone nella condizione di precariato serve alla politica per prendere voti», denuncia il sindacato
Piazza Stesicoro, la protesta dei vigili del fuoco «Per numero di precari secondi solo agli insegnanti»
C’è chi da 30 anni è precario, eppure dal suo lavoro dipende la sicurezza di migliaia di cittadini. «Nessuno lo sa, ma nella pubblica amministrazione per numero di precari siamo secondi solo agli insegnanti». A spiegare le ragioni per cui oggi i vigili del fuoco sono scesi in piazza è Carmelo Barbagallo, del coordinamento Usb di Catania.
Un sit-in in piazza Stesicoro per raccogliere firme a sostegno della stabilizzazione di 4mila vigili del fuoco in Sicilia, 25mila in tutta Italia. «Da qua al 2017 rischiano di essere tagliati via – spiega Barbagallo – perché a fronte di mille assunzioni, cioè in media una persona per ogni comando, è stato progressivamente ridotto il budget dei cosiddetti richiami». Sistema lavorativo che interessa 15mila vigili del fuoco.
Secondo il sindacalista la soluzione è «assumere ristabilendo il turnover e garantendo allo stesso tempo i fondi per i precari». A sostegno della tesi, Barbagallo cita la normativa europea. «L’Ue calcola che servirebbe un vigile del fuoco ogni 1.500 abitanti, in Italia ce n’è uno ogni 15mila. In verità – conclude – lasciare per una vita le persone nella condizione di precariato serve alla politica per prendere voti».