I residenti di una piccola strada che collega il carcere cittadino a piazza Roma da un anno sono colpiti da intrusioni domestiche. Non mancano i danneggiamenti alle automobili e le spaccate negli esercizi commerciali. Che, rassegnati, si organizzano come possono blindando i propri negozi
Piazza Lanza, escalation di furti e rapine in via Paola «Siamo presi di mira, vogliamo sprangare le porte»
Furti in appartamento, rapine a mano armata e macchine rubate. Diversi episodi in pochi mesi hanno colpito alcune palazzine e gli esercizi commerciali di via Salvatore Paola, una piccola strada tra piazza Lanza e piazza Roma, in pieno centro cittadino. L’ultimo caso, tre giorni fa, ha coinvolto una famiglia di un condominio, la cui abitazione è stata svaligiata nelle prime ore della sera, nel lasso di tempo in cui i proprietari si erano allontanati per andare a messa. La frequenza dei casi e le modalità in cui vengono eseguiti i colpi hanno portato diversi residenti e alcuni commercianti alla convinzione di essere stati «presi di mira».
«La situazione è cambiata bruscamente circa un anno fa – racconta a MeridioNews un abitante del quartiere che preferisce restare anonimo – da quel momento avvengono scippi di ogni tipo, furti di automobili e intrusioni in casa. Nel mio appartamento – continua – i ladri sono entrati tre volte nel giro di sei mesi». Avvenimenti definiti «insoliti» visto che riguardano diversi condomini, tutti sulla stessa strada. «Venti giorni fa, nella stessa palazzina – continua il residente – hanno spaccato la porta dell’abitazione di alcuni studenti, portando via computer ed elettrodomestici». Ma l’incremento delle illegalità non si fermerebbe qui.
«Solo un mese fa – aggiunge – c’è stato un accoltellamento proprio qui sotto e un tabacchi qui vicino ha subito quattro furti nel giro di pochi mesi». Un dato che viene confermato anche dal titolare dell’esercizio commerciale che però non crede che esista una connessione tra i diversi casi. «Noi tabaccai siamo una categoria a rischio – spiega a MeridioNews – è normale essere puntati dai criminali, non penso però si possa collegare alle rapine in appartamento». Nel suo negozio, l’anno scorso, un gruppo organizzato ha forato la saracinesca con una fiamma ossidrica e ha rubato la macchinetta scambiasoldi che si trova attualmente accanto alle slot machines. Legata, insieme alle altre apparecchiature, con un grosso cavo di acciaio «per evitare che succeda ancora», commenta il negoziante al di là del vetro antiproiettile che ha fatto costruire all’interno della bottega.
Sono diverse le attività presenti nella pur breve via Paola. Oltre al tabacchi, è possibile osservare un bed and breakfast, e una autorimessa privata dove molti abitanti della zona posteggiano la propria vettura. «Quel garage – racconta ancora il residente – chiudeva solitamente a mezzanotte, ora invece alle 21 è già barricato, perché si è reso conto della pericolosità del luogo». Dall’altra parte della strada, che di sera è scarsamente illuminata, si trova invece la sede centrale dell’Eris, l’ente di orientamento e formazione che è stato al centro delle cronache cittadine proprio per i continui furti e i danneggiamenti che ha subito nelle succursali di San Giorgio e Librino.
In seguito agli avvenimenti, nella maggior parte dei casi regolarmente denunciati, sono stati più volte avvertite le forze dell’ordine che però, stando a quanto raccontano alcuni abitanti, «spesso ci hanno detto di prendere noi provvedimenti, di sprangarci la porta». «La sensazione è quella di impotenza – continua il racconto – l’ultimo furto che ho subito non l’ho neanche denunciato pensando “Perdo tempo e non ottengo nulla“. L’ultima volta – aggiunge – ci hanno rubato gli iPad ma col Mac li ho rintracciati grazie al dispositivo di localizzazione. Ho chiamato i carabinieri ma mi hanno fatto stare venti minuti al telefono e quando sono arrivati sul posto, ovviamente, non hanno trovato nulla».
A destare preoccupazione, infine, è la modalità con la quale vengono messi a segno i colpi. «Nell’ultimo caso hanno rubato oggetti molto voluminosi – conclude il cittadino – e hanno anche lasciato tracce di cose da mangiare, come se avessero fatto merenda. Agiscono indisturbati e probabilmente non si spaventerebbero a entrare in casa anche con persone dentro», commenta amareggiato. E aggiunge, «forse se vivessi a San Cristoforo sarei più tranquillo».