La posizione dell'assessore alla Mobilità del Comune di Catania è categorica. «Non possiamo permettere a nessuno e con nessun mezzo di rovinare quei luoghi», dice a MeridioNews. Intanto gli attivisti pensano a organizzare «una grande protesta»
Piazza Duomo e Università restano vietate alle biciclette Arcidiacono: «Domani in giunta ragioneremo su via Etnea»
«Piazza Duomo e piazza Università continueranno a essere negate a tutti. Da lì non si passa. E su questo non si farà nemmeno un passo indietro perché sono e devono rimanere area pedonale». È categorica la posizione dell’assessore alla Mobilità del Comune di Catania Pippo Arcidiacono che, però, anticipa a MeridioNews una possibile apertura sul tratto di via Etnea che al momento ricade nello stesso divieto dovuto a una determina dirigenziale. Che ci fossero delle «brutte notizie» lo aveva comunicato il consigliere della prima circoscrizione Fabrizio Cadili con un video pubblicato alla fine della riunione del Consiglio di oggi. «Per oggi ci prendiamo questa sconfitta – ha ammesso – ma io davvero ero sicuro di potere risolvere la questione direttamente oggi parlando con l’assessore». Un incontro che era stato calendarizzato dopo la multa di 87 euro elevata dai vigili urbani al rider catanese Andrea Genovese mentre, in sella alla sua bicicletta (non elettrica), stava facendo delle consegne. Era stato proprio lui, questa mattina, a rompere il silenzio sulla vicenda con un lungo post su Facebook a corredo del quale ha pubblicato anche delle foto di un’apecar che fa ingresso in piazza Duomo.
«Sono due delle piazze più belle d’Italia – risponde al nostro giornale l’assessore Arcidiacono – e non possiamo permettere a nessuno e con nessun mezzo di rovinarle. Per questo lì continueremo a negare l’accesso anche alle biciclette». Meno rigido è invece sulla possibilità di modificare la determina per quanto riguarda il tratto di via Etnea (che va dalla Villa Bellini ai Quattro canti) dove si potrebbe pensare di accogliere la proposta di permettere la circolazione ai mezzi a due ruote con la clausola di non superare i dieci chilometri orari. «Su questo ci si può ragionare – conferma l’assessore – tanto che sarà il primo argomento che domani porterò in giunta per potere prendere una decisione comune e unanime al riguardo». Intanto, però, una parte della società civile si sta già organizzando per fare sentire la propria voce in merito. «Insieme a diverse associazioni e sindacati dei rider – annuncia Cadili – abbiamo già pensato di organizzare una grande protesta per chiedere, tutti insieme, il diritto di poterci muovere con le biciclette in uno dei pochissimi tratti sicuri della città».
Una possibilità che l’assessore ha già messo in conto ma che, almeno al momento, non parrebbe essere sufficiente a modificare la situazione. «Chi vuole lamentarsi – risponde Arcidiacono a MeridioNews – o fare azioni di qualsiasi tipo, è libero di farlo ma non servirà a farci cambiare idea». Da parte degli attivisti potrebbe ancora esserci, invece, la disponibilità a trovare un accorso: «Per esempio – spiega il consigliere della prima circoscrizione – si potrebbe pensare di mantenere il divieto durante il fine settimana o quando quell’area è particolarmente affollata, ma non certo tutti i giorni. Per noi – conclude Cadili – si tratta di una battaglia che dobbiamo fare tutti insieme e che non ci possiamo permettere di perdere per il futuro della mobilità sostenibile di Catania e per renderla una città più vivibile e più civile».