Si fingevano venditori ambulanti di ortaggi arrostiti e, invece, trafficavano sostanze stupefacenti. È l'accusa nei confronti di Gaetano e Salvatore Finocchiaro e Massimo Francesco Sicali, che sono stati arrestati vicino villa Pacini. Avevano con sé oltre 600 grammi di droga e 405 euro in banconote di piccolo taglio
Pescheria, la marijuana nascosta tra i carciofi Hashish e skunk venduti dentro un’Ape Piaggio
Si fingevano venditori ambulanti di carciofi arrostiti e tra gli ortaggi nascondevano marijuana e hashish. Le manette sono scattate ieri mattina per Gaetano e Salvatore Finocchiaro (rispettivamente classe 1982 e 1980) e Massimo Francesco Sicali (classe 1978) accusati di spaccio di sostanze stupefacenti. I tre uomini, scrive la questura di Catania, «sono passati dall’arrosto all’arresto» mentre fingevano di vendere il prodotto gastronomico alla Pescheria, nei pressi di villa Pacini.
Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, il meccanismo di vendita era il seguente: Gaetano Finocchiaro intascava il denaro mentre Massimo Sicali andava a prelevare la dose nascosta tra i carciofi, all’interno di un’Ape Piaggio parcheggiata nelle vicinanze e usata, all’apparenza, come vetrina per la frutta e la verdura. Vicino a loro, Salvatore Finocchiaro faceva da custode di un altro deposito, dove era nascosta altra droga.
Dopo una perquisizione, gli agenti di polizia hanno trovato 405 euro in banconote di piccolo taglio nelle tasche dei pantaloni di Finocchiaro. Mentre dentro al furgone è stata rinvenuta una busta contenente 26 dosi di hashish, per un totale di circa 45 grammi. Addosso a Salvatore Finocchiaro è stato trovato un mazzo di chiavi di una vettura, all’interno della quale è stata trovata una busta con 400 grammi di marijuana di tipo skunk. Nell’automobile c’era anche una cassetta chiusa a chiave con dentro un bilancino di precisione e 230 grammi di hashish. Tutti gli arrestati si trovano adesso reclusi nel carcere di piazza Lanza.