Paternò, salinelle iscritte nell’elenco dei geositi Comune: «Istituire parco e promuovere turismo»

Le salinelle di Paternò sono adesso un geosito di rilevanza nazionale e mondiale. Il riconoscimento arriva a due anni dall’avvio dell’iter burocratico. Nel dettaglio, l’assessorato regionale al Territorio e all’ambiente ha promosso a siti di interesse geologico: fonte Maimonide, salinelle del fiume, Collina storica e salinelle dei Cappuccini. Tutti nel territorio paternese. Ma tra questi, quelli che riscuotono il maggiore interesse sono le salinelle: manifestazione di vulcanesimo secondario, si tratta di crateri di fango che emettono anidride carbonica, metano e altri gas. È per la loro particolare conformazione che entreranno a far parte del catalogo regionale istituito nel giugno 2012. 

La Regione ha stimato di rilevanza mondiale i geositi, di tipo vulcanologico e geochimico, costituiti dalle salinelle del fiume (che si trovano sulla sponda sinistra del Simeto) e dei Cappuccini (situate nei pressi dello stadio comunale). Mentre assumono rilevanza nazionale i geositi Collina storica, di tipo solo vulcanologico, e fonte Maimonide, di tipo solo geochimico. Nei mesi scorsi si sono consumati gli ultimi passaggi burocratici con l’arrivo di una commissione tecnico-scientifica inviata dalla Regione. A seguito del controllo è giunta comunicazione ufficiale dell’avvio della pratica che ha portato al riconoscimento dei vulcanetti di fango quale area da valorizzare e proteggere. Una zona che in passato era una discarica a cielo aperto e che adesso è stata bonificata e protetta con le telecamere. 

«Dal punto di vista scientifico non cambia nulla – afferma Eugenio Privitera, direttore dell’Ingv di Catania – Le salinelle continuano a essere monitorare costantemente dall’Istituto nazionale di vulcanologia e geofisica per la loro attività. Senza dubbio sono collegate, indirettamente, al nostro vulcano». Sulla stessa lunghezza d’onda Orazio Caruso, geologo paternese da tempo impegnato a studiare le salinelle: «In Sicilia non ci sono molti esempi simili, giusto a Belpasso, Palagonia, Riposto e Ali Terme – sostiene l’esperto – Abbiamo notato che dall’attività delle salinelle è possibile ricavare degli elementi utili che attestano o annunciano con qualche settimana di anticipo la probabile futura attività vulcanica dell’Etna. Molto presto, probabilmente a febbraio, anche il sito di Pietralunga potrebbe diventare geosito».

«Potremmo sfruttare appieno le potenzialità delle salinelle – spiega con soddisfazione il sindaco di Paternò, Mauro Mangano – L’iscrizione nel catalogo ci dà la possibilità di accedere a importanti finanziamenti, con l’obiettivo di valorizzare ancora di più questo grande patrimonio naturalistico». Per il consigliere comunale Giovanni Parisi «il riconoscimento dell’importanza delle salinelle testimonia quanto siano indispensabili alla comprensione scientifica del territorio dell’Etna. C’è anche una collaborazione con l’Ingv e l’università di Catania per capire se può essere estratta energia geotermica da usare per scopi civili – aggiunge – In attesa che la Regione disponga delle somme per valorizzare i siti, attraverso fondi comunali provvederemo a eliminare l’asfalto sulla strada soprattutto nella zona delle salinelle vicino allo stadio, in modo tale da realizzare quattro punti d’ingresso per la costituzione del Parco delle salinelle». Il secondo passaggio, poi, sarà l’eliminazione della recinzione attorno al luogo in cui si trovano i vulcanetti. Almeno quelli nella zona dell’impianto sportivo paternese.

Discorso a parte va fatto per le salinelle del Fiume, che «ricadono in un terreno privato», spiega Parisi. Ma non è stato necessario espropriare i terreni. «C’è un accordo con il proprietario, ha dimostrato grande disponibilità. Il gestore del sito rimane il Comune e non dovrà essere pagato alcun biglietto per poter ammirare i quattro siti appena istituti». Ragione per la quale l’assessora al Turismo Valentina Campisano è ottimista: «Potrebbe crescere l’indotto turistico della nostra città».


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