Quattordici macchine a fuoco in pochi mesi dall'inizio del 2018. Entrambi i giovani sono ritenuti responsabili di aver appiccato i roghi usando del liquido infiammabile. Il minore è anche accusato di due rapine ai danni di una farmacia e di un negozio di calzature nel centro cittadino della provincia etnea. Guarda il video e le foto
Paternò, due arrestati per gli incendi alle automobili Nelle chat il desiderio di farsi notare dalla criminalità
Quattordici incendi di automobili a Paternò in pochi mesi dall’inizio del 2018. Cinque dei quali in una sola settimana. Le indagini delle forze dell’ordine per rintracciare i componenti della banda che appicca il fuoco alle macchine parcheggiate hanno portato all’arresto di due giovani: Giuseppe Fiorello di 20 anni e un 17enne paternese.
Entrambi sono ritenuti responsabili di aver dato fuoco alle vetture parcheggiate nel centro cittadino con liquido infiammabile. Le indagini sono state condotte dalla procura della repubblica di Catania, con il sostituto procuratore Fabio Saponara, e dalla procura dei minori di
Catania, con la sostituta procuratrice
Silvia Vassallo, delegate ai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Paternò.
Il minorenne, inoltre, è accusato anche di due rapine avvenute sempre a Paternò ai danni di una farmacia e di un negozio di calzature a gennaio 2018. Le immagini delle telecamere dei sistemi di video sorveglianza presenti nelle zone dove si sono verificati gli incendi hanno permesso di individuare i giovani. Alcuni messaggi vocali registrati nelle chat tra i due ragazzi hanno anche chiarito le motivazioni che li hanno spinti a compiere i gesti.
In
particolare, il minore si sarebbe messo a disposizione del maggiorenne, lasciando a lui il comando con
l’obiettivo immediato di
guadagnare soldi, cercando di aggregare anche altre persone. Lo scopo ultimo sarebbe stato quello di
emergere nell’ambito della criminalità organizzata locale. Su disposizione dell’autorità giudiziaria gli
arrestati sono stati condotti rispettivamente al carcere di piazza Lanza e all’istituto penitenziario per minorenni Bicocca di Catania.